Deciso
a imitare lo zio Spampinato che ha fatto fortuna al Nord, Franco
lascia la Calabria alla volta di Torino.
Appena arrivato nella grande città scopre però
che la ricchezza sbandierata dallo zio è fasulla: non
è affatto il proprietario di una grande villa, oggi ospizio,
come voleva far credere, ma solo il titolare dell’impresa
di pulizie che ci lavora! Deluso, Franco va alla ricerca di
un impiego, ma non trovando nulla di buono torna dallo zio che,
dopo essersi fatto un po’ pregare, lo accetta nella sua
squadra.
Un giorno, mentre sono intenti a fare le pulizie nello studio
dell’altisonante notaio Erminio Maria Culbello di Tacco
Conte di Calcaterra, Franco trova un identikit che ritrae lui
vent’anni prima!
Incuriosito, contatta il notaio e scopre di essere il beneficiario
del lascito di un appartamento. Tanti anni prima durante il
servizio militare, Franco aveva prestato a un signore 2.000
lire per giocare al Totocalcio. Questi aveva vinto e grazie
a quei soldi aveva costruito una fortuna; per gratitudine, poco
prima di morire, il ricco signore aveva dunque deciso di lasciare
a Franco una parte dei suoi beni.
Per riscuotere l’eredità, Franco deve pagare una
notevole somma; così, per procurarsi i soldi, chiede
un prestito bancario che puntualmente gli viene negato.
Esasperato, Franco decide di organizzare una rapina in banca
che naturalmente fallisce e che solo grazie all’intervento
del direttore non si trasforma in una tragedia.
La vita di Franco è destinata a complicarsi ulteriormente
quando Penelope, la bella e ambigua segretaria del notaio, gli
rivela che anche la villa dell’ospizio è parte
della sua eredità.
Ormai i tempi stringono e per Franco non c’è altra
soluzione che chiedere un prestito ad uno strozzino. Ottenuti
finalmente i soldi Franco è pronto a riscuotere l’eredità,
ma il notaio Culbello, che si rivela un vero delinquente, in
combutta con la signora Pautasso lo fa rapire insieme allo zio.
Fortunatamente Franco riesce a scappare e a entrare finalmente
in possesso della villa che, nonostante le offerte di acquisto
da parte di compratori americani, verrà lasciata ai vecchietti
ospitati!
Frastornato da tutte queste rocambolesche avventure e dagli
usi e costumi della gente del nord, Franco decide di tornarsene
in Calabria, per diventare un ferroviere, come suo padre!
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