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Anno
2012
Nazione
Francia, Svizzera
Genere
drammatico
Durata
97'
Uscita
11/05/12
distribuzione
Teodora Film |
Regia |
Ursula
Meier |
Sceneggiatura |
Antoine
Jaccoud,
Ursula Meier,
Gilles Tauran |
Fotografia |
Agnès
Godard |
Montaggio |
Nelly Quettier |
Scenografia |
Ivan
Niclass |
Costumi |
Anna Van Brée |
Musica |
John Parish |
Produzione |
Archipel
35,
Vega Film |
Interpreti |
Léa
Seydoux,
Kacey Mottet Klein, Gillian Anderson,
Martin Compston |
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In Mission
Impossible: Protocollo Fantasma l’abbiamo
vista spietata e cattiva lottare contro Paula Patton per poi
precipitare dal grattacielo più alto del mondo, il
Burj Khalifa di Dubai. In Midnight
in Paris di Woody Allen, l’abbiamo vista
camminare sotto la pioggia di Parigi accanto a Owen Wilson,
con lo sguardo dolce di chi promette una nuova vita.
Ora Ursula Meier, regista di Sister,
guida questa volta una Lèa Seydoux dissoluta e incosciente,
che affida la propria sopravvivenza al fratello molto più
piccolo di lei. Per questa parte la Meier arruola, per la
seconda volta dopo Home,
il piccolo Kacey Mottet Klein, che saprà far fronte
al ruolo di protagonista responsabile con grande impegno.
Torna alla mente il norvegese Nord
del 2009, lo scenario innevato e le complicate storie di pochi
familiari che risolvono e confondono le cose nello stesso
momento. Sister
è un film solitario in cui i protagonisti, Louise e
Simon, entrambi dal volto impenetrabile, sono gli unici responsabili
della storia. Ma se in Nord
Jomar effettua un viaggio emozionale attraverso situazioni
bizzarre, Sister
è certamente più doloroso. Inginocchiato ai
piedi delle Alpi, il povero nucleo familiare sopravvive come
può. Simon è un piccolo ladro che ogni giorno
supera la frontiera sociale recandosi sulle piste sciistiche.
Dai panini ai guanti agli occhiali da sole, tutto è
necessario e quando la refurtiva non basta, Simon intensifica
il suo traffico di sci allargando la clientela. Le vette pulite
di neve candida, baciate dal sole e gremite di turisti abbienti,
fanno ombra sulle case popolari e sul paesaggio desolato sottostante,
fanno ombra sulla vita di Lousie che inerme aspetta il ritorno
del fratello per ricevere il danaro. E quando il danaro è
abbastanza, Lousie sparisce per giorni. Simon va avanti da
solo, tra il bambino e l’adulto, tra la ricchezza e
la povertà porta avanti la scena, fino a volersi smarrire.
Non mancherà il colpo di scena che andrà a complicare
uno quadro già fin troppo crudele presentato dalla
Meier senza mezzi termini.
Come Nord, Sister
sceglie una conclusione intensa, aperta ai sentimenti e che
libererà i personaggi. Berlino entusiasta gli assegna
l’Orso d’Argento Speciale.
[silvia langiano]
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