Matteo è
un ragazzo con problemi psichici; i genitori, per aiutarlo nell’inserimento
sociale, fondano per lui la “Città del sole”, una
casa in campagna, un luogo di ospitalità, rispetto e interazione
tra le diversità. All’inaugurazione Matteo è molto
agitato. Il giorno dopo se ne va, impaurito, per tornarvi solo in
occasione del matrimonio di due amici, questa volta felice. Ma la
sua tensione porterà ad altre crisi.
E’ la storia vera della famiglia Rulli. Il film, iniziato come
un documento sull’attività della Fondazione “La
città del sole”, è diventato a poco a poco un
personalissimo viaggio del regista, di un padre verso un figlio, un
diario di una famiglia “diversa”, una registrazione di
un privato dal dentro, senza persone esterne. «Ed è per
questo - sottolinea il regista - che ho deciso, dopo più di
vent’anni, di tornare alla regia, perché per la prima
volta ho sentito di non poter affidare ad altri, anche molto più
bravi di me, la mia storia». Un silenzio
particolare è quello che chiede Matteo, un silenzio
di rispetto, di comprensione e di complicità.
[simone pacini]