Shutter
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Regia
Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom
Sceneggiatura
Banjong Pisanthanakun, Parkpoom Wongpoom, Sopon Sukdapisit
Fotografia
Niramon Ross
Montaggio
Manop Boonvipat, Lee Chatametikool
Musica
Chartchai Pongprapapan
Interpreti
Ananda Everingham, Natthaweeranuch Thongmee,
Achita Sikamana, Unnop Chanpaibool
Anno
2004
Durata
97'
Nazione
Tailandia
Genere
horror
Distribuzione
Key Films

Dopo una festa di matrimonio, Tun e Jane prendono in macchina la strada di casa. Ad un certo punto, complici l’alcool e l’oscurità, la vettura investe violentemente una giovane donna, un’ombra buia. L’impatto è fortissimo e i due fidanzati, consapevoli della morte della sfortunata, decidono di scappare a casa.
La vita sembra riprendere come prima, ma ad un certo punto Tun, che di mestiere fa il fotografo, comincia a notare strane ombre nelle sue fotografie. Pian piano si svela una losca figura che coincide maledettamente con una giovane amica del ragazzo e la sua tragica morte.
La ragazza è stata vittima – molti anni prima – di uno stupro di gruppo da parte di Tun e i suoi vecchi amici, ed è tornata tra i vivi per consumare la più classica delle vendette.
Tutto è iniziato quando abbiamo visto diverse fotografie del 14 ottobre (la rivolta storica avvenuta in Tailandia nel 1973). Erano solo vecchie foto, ma così terrificanti da farci pensare a fotografie di spiriti su Internet” affermano i registi.
Horror movie classico, ben costruito e strutturato, ma un po’ scontato, focalizza la sua attenzione su un fenomeno cult degli amanti del mistero: impazzano infatti in rete siti di fotografie di apparizioni sataniche, in bilico fra magia nera, fantasmi, spiriti e fotoritocco.
La tensione non sale con lo scorrere della pellicola, complice anche la poca enfasi data agli aspetti visuali del film, e l’attenzione si sposta sul racconto, dove i due giovani registi, tailandesi alla loro opera prima, concentrano il loro lavoro.
Abbiamo cercato molte vecchie storie di fantasmi e ci siamo chiesti perché e come riescono a spaventarci. Una volta convinti di aver trovato la risposta, la sfida è stata ricreare lo stesso effetto sullo schermo”: questo è stato il modus operandi dei due registi.
In patria, dove è uscito nel 2004, ha spopolato, passando l’esame per accedere ai mercati che contano.
[simone pacini]