I poliziotti
Turk (Robert De Niro) e Rooster (Al Pacino), colleghi e amici,
stanno per andare in pensione. La loro carriera nel dipartimento
di polizia di New York è limpida e riconosciuta da
tutti. Prima che posino il distintivo al chiodo, però,
un caso torna a disturbarli. Si tratta di un omicida spedito
tempo prima in prigione con un trucchetto illegale (inserire
tra le prove l’arma di un altro caso per mandarlo definitivamente
in prigione), che ora sembra collegato agli assassini perpetrati
da un serial killer che celebra i suoi cadaveri lasciando
sui corpi sonetti in rima. Due situazioni da risolvere. Ad
aiutarli c’è l’agente della squadra CSI
Karen Corelli (Carla Gugino), che nel contempo intrattiene
una relazione amorosa e sessualmente violenta (per non dire
improbabile) con Turk/De Niro. Li affiancano i giovani e avventati
detective Perez (John Leguizamo) e Riley (Donnie Wahlberg),
convinti che l’omicida-poeta sia uno di loro, proprio
uno dei due anziani. A disturbare la linearità della
vicenda c’è un filmato in bianco e nero, rubato
da una telecamera privata, inserito ad intervalli nel thriller
e che per metà della pellicola non aiuta a far coincidere
gli eventi. Ben presto tutto avrà un senso…
Sulla carta “Sfida senza regole - Righteous Kill”
aveva tutti i presupposti per poter essere considerato il
film dell’anno, se non persino del decennio. I premi
Oscar Al Pacino (per “Scent of a Woman” del 1992,
mediocre remake di “Profumo di donna” di Dino
Risi con un inarrivabile Vittorio Gassman) e Robert De Niro
(Oscar con “Toro Scatenato - Raging Bull”, capolavoro
di Martin Scorsese datato 1980) in scena sono la storia del
cinema, non hanno bisogno di molto di più. Basta la
loro presenza a rendere il film credibile. Ma la storia di
per sé è nota, sembra di vedere un telefilm
americano degli ultimi anni, con qualche riferimento allo
script di “Seven”.
Jon Avnet, autore di “Pomodori verdi fritti alla fermata
del treno” dirige un’opera dignitosa, senza azzardi
e senza riprese strabilianti, lasciando tutto nelle mani dei
due protagonisti. Il regista ricorda come sia stato scelto
il cast: “E’ stato entusiasmante ascoltare Bob
che leggeva la parte. Subito dopo mi sono sentito bene e anche
Bob. Così gli ho chiesto chi avrebbe preferito avere
come partner. Lui ha risposto Al”. Pacino risulta più
simpatico e sornione rispetto a De Niro, forse anche a causa
del ruolo affidatogli. Fa effetto comunque vedere Tony Montana/Pacino
e James Jimmy Conway/De Niro in palestra alzare qualche peso
e cercare di stare al passo con gli altri interpreti. Un film
vedibile, ma senza troppe aspettative. Vorrà dire qualcosa
se negli Usa “Sfida senza regole” è stato
un semiflop, incassando appena uscito solo 16 milioni di dollari?
Forse no. [valentina venturi]