Adattamento
di una pièce molto famosa negli Stati Uniti, casting
di prim'ordine, nominations come se piovesse, standing ovation
all'anteprima mondiale al Toronto Film Festival. L'invito è
fin troppo allettante.
I segreti di Osage County racconta
l'oscura, esilarante, e profondamente commovente storia delle
caparbie donne della famiglia Weston. La vita di ciascuna di
loro ha preso una direzione diversa, ma una crisi familiare
le riporta ancora una volta nella casa in cui sono cresciute
nel Midwest, dove ritrovano la donna disturbata che le ha allevate
in una famiglia che "si supporta" e "si distrugge".
In questa occasione, segreti e rancori custoditi troppo a lungo
improvvisamente riemergono ...
Il John Marcum Wells - regista, sceneggiatore di serie televisive,
opere teatrali, produttore - non sembra amare la mediocrità.
Di certo non corre grossi rischi nella scelta di un cast stellare,
attori esperti e talentuosi, veri e propri mostri sacri. Meryl
Streep fa il suo show americano brillantemente nel cameo della
madre, malata, drogata e paranoica. Una performance che le è
valsa numerose nomination, tra cui il prossimo Oscar. Nomination
anche per il ruolo di Julia Roberts, lontana da Pretty
Woman, quasi senza trucco, sciatta, toccante,
impotente, violenta, cinica e fuori dalle sue solite corde non
avvalendosi del proprio patrimonio di seduzione, come il suo
famoso sorriso, per ammorbidire lo spettatore.
Tra gli altri attori, quasi tutti famosi e competenti, Ewan
McGregor in un ruolo molto blando e non all'altezza del suo
talento. Abigail Breslin, indimenticabile in Little Miss Sunshine,
è la più giovane del cast ma non fa un lavoro
eccezionale nel ruolo di adolescente in conflitto con il mondo.
Importante il contributo di Chris Cooper che ha un forte presenza
e porta una nota di ottimismo nel mondo tetro di questo dramma
familiare, dimostrando grande umanità quando difende
il figlio non amato da sua madre, nonché sua moglie Margo
Martindale.
Ma riunire un tale gruppo di talenti è sufficiente per
creare un'opera cinematografica memorabile? Quello che caratterizza
maggiormente la storia, è il perfetto incastro di tanti
impeccabili attori ma non siamo certi che la trasposizione ci
guadagni maggiormente nell'adattamento al grande schermo. Le
porte chiuse di un teatro avrebbero certamente reso più
forte l'intensità drammatica, soprattutto nel corso della
sua durata originale, quattro ore, in cui sentirsi prigionieri
di un'atmosfera familiare pesante, distruttiva, claustrofobica
da cui si vorrebbe soltanto scappare ...
Il film è tratto dall'omonimo dramma "August:
Osage County" (titolo originale del film),
un enorme successo oltreoceano e premio Pulitzer per Tracy Letts,
sceneggiatore del film e della pièce teatrale. La storia
immaginata da Letts descrive una famiglia disfunzionale, di
conflitti generazionali, segreti di famiglia in un contesto
di malattie, inganno, droga e alcol, fornendoci una descrizione
crudele del cuore dell'America, fatta di perdenti ed incapaci.
Tuttavia, per quanto a volte divertenti, i dialoghi sono spesso
pesanti, a volte deludenti. Alcune confessioni di drammi personali
sono trattate di fretta e con leggerezza. Seppur tutti gli attori
abbiano una magnifica capacità di replica, anche solo
con una o due battute, infine ciò che restano sono grida,
urla e imprechi. Gli ingredienti per fare un grande film c'erano
tutti ed il risultato è di un buon film, non eccezionale
però come ci si potrebbe aspettare e non del tutto convincente.
"August in Osage County" al contrario, fa venire voglia
di leggere Tracy Letts e correre a vederlo al teatro.
[daniela ciambelli]
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