Un
bel giorno Giulio, giovane agente immobiliare di successo,
rivede Ilaria, la sorella di un suo ex compagno di scuola,
che visita un appartamento assieme ad un uomo molto più
grande di lei: i due si stanno per sposare. Giulio è
letteralmente folgorato dalla bellezza di Ilaria e il fatto
che si stia per sposare proprio non gli va giù. Mentre
siede alla sua scrivania, Giulio riceve una mail da Ilaria
che lo invita a casa sua: convinto che la ragazza abbia un
interesse per lui, si precipita all’appuntamento e in
effetti tra i due scoppia la passione. Ma nella dominante
confusione dei sentimenti che coinvolge tutti, Giulio proprio
non ci si ritrova e per riprendersi dalla scoperta che suo
padre ha una giovane amante russa e sua madre si è
invaghita di un suo allievo, non sarà sufficiente neanche
sapere che Ilaria è perdutamente innamorata di lui
ed è disposta a rinunciare alle certezze del matrimonio…
Opera seconda di Alessandro Siani, comico napoletano sulle
orme di Troisi, capace di riempire da solo il San Paolo di
Napoli ed entrato da poco nella factory natalizia di De Laurentiis,
Natale a Miami, sul set del quale
ha incontrato Elisabetta Canalis, sua partner in La
seconda volta non si scorda mai. Opera seconda dopo
Ti lascio perchè ti amo troppo,
grande successo in campania dove è uscito, è
il tentativo di uscire dai vicoli regionali per tentare la
conquista dell 'intera penisola con il contributo di Mikado
che co-produce e di un regista Francesco
Ranieri Martinotti
a cui Siani,
autore anche della sceneggiatura ed impeganto in campo produttivo,
lascia il compito di stare dietro la macchina da presa.
"Oggi, contrariamente a quanto avveniva un tempo, i comici
si dirigono da soli. - racconta il Martinotti - Questo sicuramente
li garantisce sul controllo totale del proprio lavoro, ma
comporta anche una serie di innegabili inconvenienti: la mancanza
della necessaria oggettività nei confronti di se stessi
attori, un’ eccessiva dose di autocompiacimento che
spesso conduce fuori registro la recitazione e l’inevitabile
egemonia dei collaboratori “tecnici”, direttore
della fotografia in testa, che finiscono per prevalere sulla
visione generale del film. Alessandro Siani, fino a questo
momento, ha capito invece la necessità del rapporto
dialettico tra l’attore comico, che non si limita a
produrre risate, e il regista. Sulla base di tale dialettica,
dopo Ti lascio perché ti amo
troppo che ottenne un buon successo, prosegue la nostra
collaborazione. Come il timoniere di un’equipe di canottaggio,
che ha a disposizione un ottimo capovoga, ho diretto Alessandro
Siani valorizzando la sua comicità, ma anche le sue
doti di attore. Siani ha un’eccezionale capacità
di recepire e interpretare gli aspetti della realtà,
che lo circonda (che non è solo napoletana). E’
un catalizzatore della commedia umana in grado di assorbire
tic, atteggiamenti, linguaggi della più svariata umanità
e metterli immediatamente a disposizione del regista attraverso
uno stile incisivo e personale. Dalla prima esperienza cinematografica
fatta insieme, Siani ha colmato totalmente il fossato che
divide il cinema dalla comicità da palcoscenico, grazie
alla quale si è formato."
Nonostante questo, il film vive di episodi, di peronsaggi
presentati nelle vesti tipiche della commedia napoletana,
leggi macchiette prive di spessore e psicologia, guitti ottimi
a teatro che però fanno a botte con la leggerezza ed
equilibrio recitativo che il grande schermo richiede. Siani
è una via di mezzo tra un Pieraccioni napoletano ed
un giovane Troisi mentre la Canalis, al suo primo vero ruolo
da protagonista, è tanto bella quanto recitativamente
algida ed acerba. [fabio melandri]