Saw IV
id.
Regia
Darren Lynn Bousman
Sceneggiatura
Patrick Melton, Marcus Dunstan
Fotografia
David A. Armstrong
Montaggio
Kevin Greutert
Scenografia
David Hackl
Costumi
Alex Kavanagh
Musica
Charlie Clouser
Interpreti
Tobin Bell, Costas Mandylor, Scott Patterson, Betsy Russell,
Lyriq Bent, Athena Karkanis, Justin Louis
Produzione
Lionsgate, Twinsted Pictures
Anno
2007
Nazione
USA
Genere
horror
Durata
95'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
30-04-2008
Giudizio
Media

L’enigmista John (Tobin Bell), assieme alla sua aiutante Amanda, è morto nel terzo capitolo dell’horror più seguito degli ultimi anni. Eppure come tiene a precisare da sempre: “Non è finita, il gioco è appena cominciato”. Il suo ricatti psicologici continuano e le sue vittime sono tutti coloro che non amano la vita, che non sanno apprezzarla e sfruttarla a dovere, o che so fanno prendere la mano dalle ossessioni…
Gli agenti dell’FBI Strahm (Scott Patterson) e Perez (Athena Karkanis), esperti in profili criminali, intervengono per aiutare il veterano detective Hoffman (Costas Mandylor) per indagare sull’ultimo (sarà proprio vero?) efferato gioco di Jigsaw. Mentre le indagini prendono corpo su piste ipotetiche, il comandante della SWAT, Rigg (Lyriq Bent) si ritrova suo malgrado – fino a che punto? - coinvolto in una delle micidiali trappole del giullare pazzo. Ha a disposizione solo novanta minuti per risolvere l’ennesima diabolica serie di trabocchetti, interconnessi tra loro. Ma ogni volta, ogni passaggio, viene ribadito il mantra della pellicola: “Make your choice – La scelta è tua”. In altri termini l’enigmista si solleva la coscienza per ogni macabra esecuzione: la responsabilità è di chi agisce, non dei suoi trabocchetti psicologici e dei congegni sadici. E si va avanti così fino alla fine della pellicola.
Di interessante rispetto ai precedenti capitoli, c’è che viene rivelata la genesi del demone di Jigsaw, i motivi del suo piano diabolico, svelando anche i retroscena del suo cambiamento. Sin dalla prima scena si capisce che non è ancora finita: l’autopsia dà la scossa agli spettatori magari distratti o poco attenti, facendoli entrare nel clima della pellicola e spiegando ancora una volta che l’intento della vicenda non è cambiato. A conti fatti, niente di nuovo.
[valentina venturi]