La famiglia di Sansone si trasferisce in Florida. Il cagnone dovrà ambientarsi al nuovo ambiente tra “lotte di popolarità” nel parco, gare di surf canino e crisi genitori-figli dei suoi padroni.
Il cinema cinofilo non brilla certo di originalità. Da Lassie e Rin Tin Tin a Beethoven e Tequila, passando per Zanna gialla (tra l'altro citato nel corso di questa pellicola) e Rex. Spesso punta ad un pubblico giovanissimo e, possiamo immaginare, non può essere altrimenti vista la tipologia dei protagonisti. Dunque come film per bambini Sansone va contestualizzato e visto e ci si aspetterebbe un film sulla scia di Beethoven, e invece ecco la scelta di far parlare il silenzioso cane dei fumetti e, ancora più bizzarro, insistere sulla metafora dell'adolescenza preferendola alle gag, che pure ci sono(e vorrei vedere il contrario), intorno all'ingombrante alano.
Il risultato è un melodramma canin-giovanilistico nello stile di tanti film e telefilm sentimentali per teenager di dubbio interesse per il ben più giovane pubblico che si pensa in fila per una pellicola del genere.
Non fosse già abbastanza inutile l'operazione ci pensa l'edizione italiana (e chi altrimenti?) a darle il colpo di grazia lasciando che il protagonista a quattro zampe sia doppiato dal nostrano Pupo, un personaggio che se non sapessi che esiste diresti che è un personaggio di una gag dei Griffin, perchè uno che nello stesso anno va a Sanremo con Emanuele Filiberto e doppia un cane dei fumetti non può esistere davvero, così come il film non può davvero staccare biglietti nelle arene estive, nei villaggi vacanza. Perchè non può? Vero? Vero? [davide luppi]