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Regia
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Breck Eisner |
Sceneggiatura |
Thomas
Dean Donnelly, Joshua Oppenheimer, John C. Richards,
James V. Hart |
Fotografia |
Seamus
McGarvey |
Montaggio |
Andrew
MacRitchie |
Musica |
Clint
Mansell |
Interpreti |
Matthew
McConaughey, Penelope Cruz, Steve Zahn,
Glynn Turman, Delroy Lindo, William H. Macy |
Anno |
2005 |
Durata |
120' |
Nazione |
USA |
Genere |
avventura |
Distribuzione |
UIP |
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Prendete
un giovane avventuriero di bella presenza, sapiente nell’arte
della parola ed appassionato di reperti storici; prendete
il suo compagno fidato, dalla battuta sempre pronta, dall’ironia
pungente; prendete una giovane donna, medico per l’Organizzazione
Mondiale della Salute (WHO) sulle tracce di una misteriosa
malattia; prendete un’ambientazione esotica come
il deserto africano del Sahara; miscelate bene aggiungendoci
una buona dose di ecologismo ed ecco a voi Signori e Signore
finalmente sullo schermo il quarto capitolo della saga
di Indiana Jones... |
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No
signori, nente da fare.
Siamo invece in pieno Sahara,
prima avventura sul grande schermo dell’esploratore
Dirk Pitt (Matthew McConaughey) forgiato dalla penna dello
scrittore Clive Cussler, che ha vissuto personalmente
molte delle avventure poi trasposte su carta ed oggi su
celluloide. Prima di una serie di avventure (ahimè)
del trio formato dall’aitante quanto inespressivo
McConaughey (Come farsi lasciare
in 10 giorni, Frailty,
Amistad, Il
momento di uccidere), l’odiosamente simpatico
compagno di merende Al Giordino interpretato da Steve
Zahn |
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(Happy
Texas, Music Graffiti,
Radio Killer, C’è
posta per te) e la bella dottoressa Eva Rojas interpretata
da Penelope Cruz (Carne Tremula,
Tutto su mia madre, Blow,
Vanilla Sky).
La storia è puro pretesto per trasportarci all’interno
del continente africano - filmato in maniera patinata
e oleografica buono per uno spot turistico ma lontano
dalla cruda e misera realtà - tra vascelli fantasmi,
feroci dittatori militari che insieme ai loro complici
occidentali trasformano l’Africa nella pattumiera
del mondo rischiando un disastro ecologico planetario.
Ma fortunatamente ecco comparire |
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all’orizzonte
il nostro allegro trio che tra inseguimenti su motoscafi
e cammelli, un pizzico di ecologismo che non guasta mai,
un umorismo ostentatamente marchiato e fastidioso con
per contorno la prevedibile storia d’amore tra i
due protagonisti, salvano il mondo, ridanno dignità
al continente africano e vissero felici e contenti.
Per quasi due ore il baraccone messo in piedi dal regista
Breck Eisner (figlio dell’ex capo della Disney)
tiene lo spettatore avvinghiato alla sua, ci si augura
comoda, poltrona non per il divertimento prodotto o la
verve messa in scena |
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