Il Grande
Raccordo Anulare o denominato con amore/odio dai romani
come GRA, classificato ufficialmente come A90, è
l'autostrada tangenziale, senza pedaggio, che circonda
anularmente Roma con un diametro medio di circa
21 km, e lungo 68,223 km. È tra le autostrade
italiane con il più alto volume di traffico e consta
di 33 uscite denominate con le principali arterie stradali a
cui è connesso.
Ma pochi considerano il Raccordo come spazio urbano da esplorare.
Lo ha fatto il paesaggista Nicolò Bassetti che ha esplorato
i territori sconosciuti intorno al GRA, arricchendo il suo cammino
di incontri straordinari. Questo bagaglio di esperienze, come
l’idea stessa di farne una narrazione, lo ha passato poi
nelle mani di Gianfranco Rosi, immaginando che potesse trasformarlo
in uno dei suoi film da “cinema del reale” dopo
l’India dei barcaioli (Boatman),
il deserto americano dei drop out (Below
Sea Level), il Messico dei killer del narcotraffico
(El sicario - room 164).
Dallo sfondo del magico anello, emergono personaggi altrimenti
invisibili e apparizioni fugaci: un nobile piemontese e sua
figlia laureanda, assegnatari di un monolocale in un moderno
condominio ai bordi del Raccordo; un botanico armato di sonde
sonore e pozioni chimiche cerca il rimedio per liberare le palme
della sua oasi dalle larve divoratrici; un principe dei nostri
giorni con un sigaro in bocca fa ginnastica sul tetto del suo
castello assediato dalle palazzine della periferia informe a
un’uscita del Raccordo; un barelliere in servizio sull’autoambulanza
del 118 dà soccorso e conforto girando notte e giorno
sull’anello autostradale; un pescatore d’anguille
vive su di una zattera all’ombra di un cavalcavia sul
fiume Tevere.
Con la medesima attenzione dell'entomologo che studia le palme,
Rosi pone la sua macchina da presa in perenne attesa che la
vita “reale” si dipani davanti a se, senza forzare
nulla ed affidandosi al montaggio di Jacopo Quadri, specialista
del genere documentaristico. Così le diverse tessere
che compongono i puzzle delle cinque storie, vanno componendosi
davanti ai nostri occhi con diversi tempi morti (come la vita
quotidiana dunque) da cui emergono schegge preziose di sapienza
popolare che sono vere pillole di filosofia di vita. Nulla è
lasciato allo spettacolo, o al facile intrattenimento; magari
avremmo preferito un film maggiormente riempito di microstorie
che circondano questo anello d'asfalto oramai mitico come il
Graal a cui richiama il titolo, ma Rosi (vedere il meglio riuscito
Below Sea Level)
ha questo suo stile non-stile che ha conquistato la Giuria Internazionale
dell'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di
Venezia, conquistando a sorpresa (Bertolucci ci cova) il Leone
d'Oro per il Miglior Film. [fabio
melandri] |
Interpreti |
Cesare
(l'anguillaro), Paolo e Amelia (nobile piemontese e
sua figlia), Roberto (Barelliere)
Francesco (palmologo), Filippo e Xsenia (il principe
e consorte), Gaetano (attore fotoromanzo)
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Produzione |
Doclab,
La Femme Endormie, Rai Cinema, Mibac |
Distribuzione |
Officine
Ubu |
Uscita |
19/09/2013 |
Nazione
| Anno |
Italia
| 2013 |
Genere
| Durata |
documentario | 93' |
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