Romanzo di una strage
id.

Anno 2012

Nazione Italia, Francia

Genere drammatico

Durata 129'

Uscita 30/03/2012

distribuzione
01 Distribution

Regia
Marco Tullio Giordana
Sceneggiatura
Marco Tullio Giordana, Sandro Petraglia, Stefano Rulli
Fotografia
Roberto Forza
Montaggio
Francesca Calvelli
Scenografia
Giancarlo Basili
Costumi
Francesca Livia Sartori
Musica
Franco Piersanti
Produzione
Cattleya, Rai Cinema, Babe Film
Interpreti

Valerio Mastrandrea
Laura Chiatti
Pierfrancesco Favino
Michela Cescon
Luigi Lo Cascio
Fabrizio Gifuni
Alessio Vitale
Giorgio Colangeli
Omero Antonutti
Giorgio Tirabassi

 

Un anno prima di essere assassinato Pier Paolo Pasolini così scriveva sul Corriere della Sera:” Io so. Io so i nomi dei responsabili di quello che viene chiamato "golpe" (e che in realtà è una serie di "golpe" istituitasi a sistema di protezione del potere). Io so i nomi dei responsabili della strage di Milano del 12 dicembre 1969.... Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove.” Riguardo all'attentato alla Banca Nazionale dell'Agricoltura di Piazza Fontana in Milano, avvenuto il 12 dicembre 1969 che causò la morte di 17 persone ed il ferimento di altre 88, non esiste una verità giuridica – tutta la vicenda si conclude il 3 maggio 2005 con una valutazione generica di colpevolezza a carico degli anarchici Franco Freda e Giovanni Ventura, non più processabili in quanto assolti precedentemente con formula definitiva dalle medesime accuse.
Ora Marco Tullio Giordana, che ci aveva già raccontato nel suo La meglio gioventù, trentasette anni di storia italiana, dall'estate del1966 fino alla primavera del 2003, prova a far luce sulla vicenda raccontandoci una possibile verità, frutto di una accurata documentazione quasi investigativa, verosimile e credibile. Una esplicitazione dell'intento che parte sin dal titolo della pellicola, che pone forte l'accento sul termine Romanzo.
Il termine romanzo nasce nel medioevo linguistico, con Dante e Petrarca per definire una narrazione in prosa, per poi intorno al XV-XVI secolo definire con il termine roman un'opera narrativa, in versi o in prosa cavalleresco-avventuroso eroico amoroso-pastorale, fondato sull'analisi ed evoluzione di una figura “eroica”.
Una definizione di massima che possiamo conservare fino ad oggi, e che ben si adatta nello specifico in questione.
Quindi “Romanzo” in quanto opera di finzione - libera elaborazione artistica – con al centro la figura eroica del Commissario Luigi Calabresi, chiamato ad investigare sulla strage - vittima lui stesso di una campagna denigratoria per la morte in questura dell'anarchico ferroviere Giuseppe Pinelli a seguito di una drammatico interrogatorio - con chiusura incentrata sul suo assassinio.
Un Romanzo degno di un Le Carrè d'annata, in cui pezzi deviati dello Stato, anarchici e comunisti, tensioni sociali ed intrighi politici, si mescolano in un quadro allucinato ed allucinatorio in cui Giordana cerca di fare ordine e luce. Come un libro, divide la sua pellicola in capitoli, all'interno dei quali si presentano i diversi personaggi in questione, le ipotesi investigative – con evidenti semplificazioni dovuti al mezzo espressivo ed al tempo a disposizione -; si mostrano fatti e misfatti, dietro le quinte, incredibili evoluzione come perentori passi indietro. Un puzzle di eventi, facce, vicende che nella loro individualità talvolta rimangono piene di opacità, ma che contribuiscono perfettamente a ri-costruire le linee portanti della vicenda principale ed il clima avvelenato in cui è partorita.
Poi Giordana assegna responsabilità, alleggerisce posizioni (vedi quella di Lotta Continua a riguardo della strage, come quella del Commissario Calabresi riguardo la morte di Pinelli), ne appesantisce altre, ricostruisce una sua possibile verità (due bombe, una per spaventare, una seconda per uccidere posizionate da persone diverse, ma c'è anche chi parla di una terza bomba...), il tutto con un alto senso dello spettacolo e della messa in scena cinematografica, supportato da un cast di attori assai somiglianti agli originali, ad una ricostruzione scenografica eccellente grazie alla produzione Cattleya (la stessa di Romanzo Criminale con cui divide più di una analogia) che supporta l'operazione.
Ritornando all'articolo iniziale di Pasolini, Giordana ha il coraggio di fare nomi e cognomi, supportando i fatti se non con vere e proprie prove, forti indizi a sostegno dell'impianto; ma se puntiamo sulla pistola fumante, bè allora...
[fabio melandri]