Robert
“Fish” Fishman (Rainn Wilson) negli anni Ottanta,
quando andavano per la maggiore le Hair Band, stava per coronare
il suo sogno: i Vesuvius di Cleveland, di cui lui era il batterista,
erano sul punto di firmare un contratto con una major. Tutti
tranne lui: il suo posto viene preso da un raccomandato di
ferro, proveniente dalla casa discografica stessa. La carriera
sfolgorante di Fish finisce qui.
Passano vent’anni: ora Robert lavora in una compagnia
di assicurazioni e cerca di dimenticare la più grande
sconfitta della sua vita. Ma è impossibile: ovunque
vada, viene riportato alla musica dei suoi ex sodali. È
già, perché la band di capelloni e pantaloni
di pelle, è ancora sulla cresta dell’onda, mentre
lui è rimasto fermo, bloccato a quegli anni, mai consumati
realmente. La vita non sembra sorridergli: perde il lavoro,
viene sfrattato e si vede costretto a chiedere ospitalità
nella mansarda/cantina della sorella. E qui qualcosa cambia:
senza una logica apparente, si candida ad entrare a far parte
della band del nipote adolescente Matt (Josh Gad, già
visto in 21 con Kevin Spacey),
gli A.D.D..
Dopo le iniziali e condivisibili ritrosie degli altri componenti
- la punk post moderna Amelia (Emma Stone) aggrappata al suo
basso e il cantante chitarrista Curtis (Teddy Geiger, al suo
esordio cinematografico, ma con una lunga carriera come cantante)
–, l’anziano batterista viene accettato nel gruppo.
La musica dei A.D.D. piace, grazie soprattutto all’utilizzo
di Youtube e al passaparola. Fish, ospite del magazzino di
un ristorante cinese, prova collegato via internet con gli
altri ragazzi completamente nudo: è l’unico modo
per suonare, senza morire per il caldo asfissiante. Le immagini
girano per la rete, diventano un classico e una casa discografica
si interessa agli A.D.D. e al batterista nudo. Per Robert
e gli altri tre ragazzi inizia il successo e l’avventura
del tour, tra bevute, televisori lanciati dalla finestra e
improbabili gesti scaramantici.
Una favola rock diretta da Peter Cattaneo, il padre di Full
Monty (1997) e Lucky Break
(2001). In questo caso però l’indagine sociale
rimane al margine della vicenda, tutta incentrata sugli scontri
tra le manie rockettare del quarantenne Peter Pan e i sentimenti
propri di una fascia d’età più giovane.
Per gli –enni, c’è poi un cameo interessante:
Pete Best, ex batterista dei Beatles ha un ruolo nella commedia.
Noto per essere stato il primo batterista dei Fab Four, Best
era entrato nel gruppo nel 1960 e sostituito dopo solo due
anni, proprio quando il gruppo di Liverpool stava per iniziare
ad avere successo. The Rocker
è una commedia leggera, da vedere senza troppe aspettative
e cercando di evitare di porsi una domanda fondamentale: quali
facce avrebbe fatto Jack Black al posto di Rainn Wilson? E’
infatti difficile non pensare alla commedia School
of Rock diretta da Richard Linklater nel 2003.
[valentina venturi]