Il film
si apre su un palcoscenico spoglio di un vecchio teatro di
Broadway. L’intero cast schierato uno accanto all’altro
intona Season of Love, il canto di iniziazione e di dichiarazione
di intenti “525.600 minuti, 525.600 momenti di dolcezza,
525.600 minuti, come misuri la durata di un anno? In giorni,
in tramonti, in notti, in tazze di caffè… in
pollici, in miglia, in risate, in conflitti. 526.600 minuti,
qual è la misura di un anno in una vita?.... 525.600
minuti, come misuri la vita di un uomo o di una donna?”
Pochi minuti per rendere omaggio alle radici teatrali dell’opera
e per presentarci gli attori in campo. Poi il cinema, con
i suoi carrelli, dolly, steadycam per una macchina da presa
che si muove, volteggia, accompagna le danze dei protagonisti
segna la sua imperiosa discesa in campo sotto la direzione
di Chris Columbus (Mrs Doubtifre,
Mamma ho perso l’aereo,
Harry Potter e la pietra filosofale).
Ispirato all’opera di Puccini La Bohème, il musical
Rent fece il suo debutto sul
palcoscenico di Broadway nel 1996, dopo la prematura morta,
alla vigilia dell’anteprima dello spettacolo, per aneurisma
aortico del suo autore Jonathan Larson. Da allora l’opera
si è aggiudicato il Premio Pulitzer come Miglior Dramma,
l’Obie Award, il New York Drama Critics Circe Award,
quattro Tony e tre Drama Desk, ed è stato messo in
scena in paesi come Australia, Canada, Estonia, Germania,
Ungheria, Irlanda, Italia, Giapone, Messico, Olanda, Filippine,
Scandinavia, Danimarca, Finlandia, Islanda, Svezia, Corea
del Sud e Regno Unito.
Attraverso le avventure di un gruppo di borderline appassionati
e ribelli – Roger (Adam Pascal), musicista in attesa
dell’ispirazione per la canzone di una vita; Mark (Anthony
Rapp), aspirante regista impegnato; Mimì (Rosario Dawson),
esotica ballerina di lap dance tossicodipendente; Maureen
(Idina Menzel), artista lesbica rivoluzionaria e compiaciuta
di se stessa; Tom Collins (Jesse L. Martin), professore di
filosofia, compagno di un vivace percussionista di strada
di nome Angel (Wilson Jermaine Heredia) – Rent
ruota intorno a due questioni fondamentali: cosa farò
della mia vita? E soprattutto, con chi la voglio trascorrere?
Un inno alla vita bohemien le cui componenti vanno dall’apatia,
entropia, empatia, marijuana, all’estasi, sodomia, bisessualità,
con icone che comprendono Sex Pistols, Gertrude Stein, Antonioni,
Bertolucci, Kurosawa, Carmina Burana, Pee Ween Herman
[da La Vie Boheme]. Un vero principio di piacere, estremo,
appagante ma nello stesso tempo devastante, che si scontra
con il principio di realtà impersonato dal personaggio
di Benny (Taye Diggs), ex componente del gruppo ora compagno
impettito della figlia di un facoltoso imprenditore newyorkese.
Un dualismo che si manifesta anche nello stile del film con
una fotografia sporca che trasmette una forte impressione
di realtà (una New York vera, poco edulcorata nei suoi
colori, sapori, odori che impreziosiscono gli angoli dell’East
Side Community Hig School, il Flatiron District, il Midtown
di Manhattan, il Williamsburg Bride in cui il film è
stato girato) ed una scelta artistica che prevede brevi passaggi
dialogati all’interno di una struttura narrativa incentrata
su numeri musicali e canzoni a cui è affidato il duplice
compito di raccontare eventi e comunicare i sentimenti dei
personaggi, accentuando l’aspetto ludico, giocoso e
teatrale della composizione.
Rent
è la versione decadente di Hair,
ambientato nella New York dell’East Village negli anni
Ottanta, esprimendo la medesima voglia di vivere in libertà
e spensieratezza l’amore, le dipendenze, la gioia della
vita facendo però i conti con l’AIDS, la povertà,
la tossicodipendenza, l’omosessualità, le frustrazioni
lavorative e la perdita di creatività.
Il talento e l’immediatezza emotiva, accentuata dal
fatto di aver assistito alla morte di Jonathan Larson, dei
componenti della troupe originale era uno dei punti di forza
della versione teatrale di Rent.
Con una scelta assolutamente coraggiosa dovuta alla mancanza
di nomi di grande appeal per il pubblico cinematografico,
Columbus con i suoi produttori, tra cui la Tribeca di Robert
De Niro che deteneva i diritti dell’opera, hanno scelto
di confermare in blocco il cast originale del musical e riassegnare
loro i medesimi ruoli ricoperti nel debutto di dieci anni
prima, con l’aggiunta di due new entry come Rosario
Dawson (Sin City, La
25a ora, I marciapiedi di New
York) e Tracie Thoms nei ruoli rispettivamente di Mimì
e Joanne, fidanzata di Maureen.
Rent rimane nella sua versione
teatrale e nella sua riuscitissima, emozionante e coinvolgente
trasposizione cinematografica un esaltante inno alla vita
perché “non c’è futuro, non
c’è passato e grazie a Dio questo momento non
sarà l’ultimo… dimentica i rimpianti se
vuoi vivere la vita… non c’è altra strada,
non c’è altro modo… l’unico giorno
è oggi.” (No day, but today)
[fabio melandri]
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