Extraordinary
rendition è la locuzione inglese con cui si designa
un'azione (sostanzialmente illegale) di cattura/deportazione/detenzione
eseguita nei confronti di un "elemento ostile",
sospettato di essere un terrorista. La pratica delle extraordinary
renditions (o consegne straordinarie) è stata ripetutamente
messa in atto dai servizi segreti americani, in particolare
dalla CIA, durante l’Amministrazione Clinton e reiterata
in maniera più intensiva dall’Amministrazione
Bush a seguito degli attentati dell’11 settembre. Una
forma di degenerazione della democrazia e delle sue forme
di lotta al terrorismo. Combattere il terrore con il terrore
è il perno su cui è incentrato il thriller politico
diretto dal sudafricano Gavin Hood, premo Oscar per Tsotsi
(2006), al suo debutto ad Hollywood.
Douglas Freeman (Jake Gyllenhaal) è un analista della
CIA, con base in Nord Africa, che ha causa della morte in
un sanguinoso attentato di un collega è chiamato come
osservatore all’interrogatorio di Anwar El-Ibrahimi
(Omar Metwally) ingegnere chimico sospettato di aver compiuto
atti terroristici. Anwar è cittadino americano, sposato
con Isabella El-Ibrahimi (Reese Witherspoon) in attesa del
secondo figlio. Anwar è stato ‘prelevato’
da agenti del servizio segreto americano, trasportato in un
paese del nord africa dove il rispetto dei diritti civili
è sospeso e sottoposto a tortura affinché parli,
confessi, collabori. Parallelamente a Washington, la moglie
combatte la sua personale battaglia contro l’omertà
e la burocrazia dell’apparato militare e politico americano.
Rendition, sebbene incentrato sulle stelle nascenti del cinema
americano come Jake Gyllenhaal e Reese Witherspoon, applauditissimi
alla Festa del Cinema di Roma dove il film è stato
presentato in anteprima, è da considerarsi come un
film corale imperniato su tre storie che si intersecano tra
di loro, si contaminano fino ad esplicarsi nel finale di grande
impatto emotivo.
Gavin Hood costruisce un film teso, coinvolgente, duro e commuovente,
dipingendo personaggi a tutto tondo, con personalità
chiaroscurali che impediscono la più classica dicotomica
divisione tra buoni e cattivi di tanto cinema action. Rendition,
applauditissimo alla Festa del Cinema di Roma, è un
film capace di intrattenere grazie all’azione ed alla
suspense costruita attraverso dettagli che si vanno ad accumulare
con il procedere della pellicola, e stimolare il pensiero
ed il dibattito su una pratica che è inammissibile
di sua, ma a maggior ragione se perpetuata dalla più
grande ed antica democrazia moderna. "Due anni fa quando
ho iniziato a girare - racconta Hood - pensavo che questa
pratica sarebbe scomparsa a film finito, invece purtroppo
è diventata sempre più attuale. Spero che questo
film dia un volto umano a cose che sembrano astratte, spero
che crei un dibattito e faccia discutere".
[fabio melandri]