Questo
film probabilmente avrà un discreto successo, nonostante
le tematiche siano affrontate in modo rozzo e banale. Avrà
un discreto successo perché le tematiche sono affrontate
in modo rozzo e banale. Avrà successo perché
è una carrellata di idiozia religiosa e noi ci sentiamo
tanto in gamba se vediamo un idiota fanatico di cui poter
ridere. Avrà successo perchè siamo disposti
a tollerare la bruttura purché sia ideologicamente
affine alla nostra opinione preventiva e non ci passa nemmeno
per la testa che questo ci rende simili agli imbelli intervistati
dal saccente protagonista.
Il film fa ridere? Ma certo che fa ridere! L'autore del film
è un cabarettista televisivo di vecchia data e sa fare
il suo mestiere: cosa volete che ci metta a far fessi i seguaci
de “La chiesa dei camionisti” o un tizio che si
afferma discendente di Gesù? Niente di male quindi
se fossimo di fronte a un servizio televisivo nello stile
de “Le iene”, ma siamo di fronte a un film, un
film a tesi per di più, e non possiamo passarci sopra
come se questo fosse un fatto irrilevante.
Arriviamo al punto. Abbiamo detto delle interviste ai fessacchiotti,
per lo più americani, che il protagonista incontra
nel corso del film. Fino a quando si limita a quelle il suo
stile televisivo funziona, ma non appena alza un po' il livello
degli intervistati (lo fa in un paio di occasioni) ecco che
il castello di carte crolla. Di fronte a teologi e a credenti
preparati l'intervistatore è spiazzato. Non avendo
le risposte idiote che si aspettava diventa incapace di andare
a fondo nelle domande proprio con le persone con cui avrebbe
più senso farlo e finisce quasi col convincersi che
il suo interlocutore la pensi in fondo come lui. Proprio nei
momenti in cui il “lato comico” viene messo da
parte e sarebbe possibile toccare temi caldi, ecco che il
protagonista mostra tutti i suoi limiti intellettuali da antropologo
improvvisato e il discorso si intoppa.
Il sermone finale è poi il colpo di grazia. Non perché
sia stupido - la profezia apocalittica che avvera sé
stessa in quanto presa sul serio da fanatici che hanno i mezzi
per farla avverare non è questione da poco –
ma perché improvvisato e mal collegato al resto del
discorso e ha quindi la forma del comizio religioso: il sermone,
appunto. Questa film è una buona idea sprecata e avrà
probabilmente un discreto successo, si, ma per i motivi sbagliati
e questo è un peccato (nel senso che ce ne dispiaciamo,
naturalmente). [davide luppi]