Difficile
parlare di questo film rimanendo obiettivi, senza subire la fascinazione
di tre ore di quasi ininterrotta colonna sonora a base di "Georgia
on my mind", "I can't stop loving you", e via di seguito
e accusando il film di essere troppo didascalico?
La vita di Ray Robinson Charles è stata già di per sé
un grande film, epico, tragico e sentimentale; perché aggiungere
qualcos'altro? Già cercare di raccontarla prestando attenzione
alla cura dei dettagli, delle ambientazioni, dei tic del protagonista
(ed i suoi non trascurabili vizi) è una cosa non da poco, ed
Hackford in questo è stato abile (quanto il protagonista Jamie
Foxx). Due gli elementi a favore dell'opera: i flashback alla ricerca
di un coloratissimo, gravoso e determinante passato; la scelta di
concentrare l'azione in un periodo abbastanza ristretto, rispetto
alla vita di "The Genius": quello in cui emergono tutta
la carica rivoluzionaria del suo messaggio musicale e tutte le principali
problematiche della sua vita d'artista. Anche solo per le quasi tre
ore di "musica dell'anima" (o del diavolo, scegliete voi.),
un film che merita di essere visto. [matteo
lenzi]