La ragazza del mio migliore amico
My Best Friend's Girl
Regia
Howard Deutch
Sceneggiatura
Jordan Cahan
Fotografia
Jack N. Green
Montaggio
Seth Flaum
Scenografia
Jane Ann Stewart
Costumi
Marilyn Vance
Musica
John Debney
Interpreti
Kate Hudson, Alec Baldwin, Lizzy Caplan, Dane Cook, Jason Biggs, Diora Baird, Jenny Mollen,
Riki Lindhome, Andrew Caldwell, Amanda Brooks
Produzione
Management 360, New Wave Entertainment, Superfinger Entertainment, Terra Firma Films
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
103'
Distribuzione
Eagle Pictures
Uscita
19-06-2009
Giudizio
Media

“È il mio lavoro!”. La professione di cui parla Tank (Dane Cook, famoso in America per le performance come comico cabarettista), è particolare e spietata: è un esperto nel recupero dei ‘rapporti sentimentali falliti’. In altri termini è un maestro del “terrorismo emotivo”: esce con ragazze che hanno scaricato da poco il loro fidanzato, si comporta da perfetto “imbecille” (ma il termine usato è più volgare) per spingerle a ricredersi tanto da tornare sui loro passi riprendendosi l’amore precedente. I guadagni a Tank vanno bene, nonostante si lavori con il passa parola.
Quando accetta di aiutare Dustin (Jason Biggs), suo coinquilino e migliore amico, tutto si complica. Dustin è innamorato perdutamente di Alexis (Kate Hudson), una ragazza bella e intelligente, con un carattere fermo e risoluto. A cena, durante una romantica serata il ragazzo le rivela il suo amore. La reazione però è completamente diversa dal previsto: la trentenne non si sente pronta ad intraprendere una relazione stabile. Vuole fare ancora molte esperienze sessuali, prima di impegnarsi con un solo ragazzo, quindi gli propone di rimanere amici. A Dustin non resta altro che chiedere urgentemente l’intervento del professionista in questioni amorose, Tank. Il professionista dovrà rimettere le cose a posto, facendo impazzire di desiderio Alexis per lui. Ovviamente lo sviluppo della vicenda cambierà le carte in tavola, deviando dal percorso prestabilito.
Da questo momento La ragazza del mio migliore amico, commedia caustica e sceneggiata con buon ritmo, si trasforma in un film come tanti altri, perdendo in originalità e divertimento. Come spesso accade, il lieto fine impoverisce il plot. Secondo la protagonista femminile “le cose non sono mai perfette come nei film. Siamo tutti umani. Tutti facciamo degli errori. Lo scopo di questo film è gettare uno sguardo ad un tipo di relazioni problematiche e farci ridere”. E in effetti all’inizio si ride delle tecniche studiate a tavolino da Tank, dei retroscena del suo metodo amoroso suddiviso in dieci passaggi, dei dialoghi ben strutturati. Però con il proseguire della pellicola, la storia diventa scontata, prevedibile e senza più interesse. La presenza di Alec Baldwin nei panni del padre di Tank, professore universitario libertino e volgare, se vogliamo aggrava la situazione, invece di risollevarla È un peccato perché l’idea poteva essere sviluppata con più cattiveria invece di troncarla a metà deviando per il genere romantico.
[valentina venturi]