Rabbit Hole
id.
Regia
John Cameron Mitchell
Sceneggiatura
David Lindsay-Abaire
Fotografia
Frank G. DeMarco, Frank DeMarco
Montaggio
Joe Klotz
Scenografia
Kalina Ivanov
Costumi
Ann Roth
Musica
Anton Sanko
Interpreti

Nicole Kidman, Aaron Eckhart, Dianne Wiest, Sandra Oh, Miles Teller, Tammy Blanchard,
Jon Tenney, Giancarlo Esposito, Patricia Kalember, Mike Doyle

Produzione
Blossom Films, Fox Searchlight Pictures, Olympus Pictures
Anno
2010
Nazione
USA
Genere
drammatico
Durata

90'

Distribuzione
Videa-CDE
Uscita
11-02-2011
Giudizio
Media

Rifilare. Si vende quello che non si venderebbe mai: una finta passione, un'illusione, e un'abbuffata. (Soul Kitchen)

Ricetta per n persone.

Ingredienti:
- Un'attrice popolare ma raffinata, diciamo una che nel corso della stessa carriera sia passata da “Cuori selvaggi” a Kubrick. Sì, la Kidman potrebbe fare al caso nostro.
- Un attore meno noto ma nemmeno completamente sconosciuto. Che non sfiguri ma che nemmeno metta in ombra l'attrice protagonista, soprattutto se quest'ultima è anche produttrice. Un attore che abbia lavorato con registi cool tipo Reitman e Nolan. Aaron Eckhart potrebbe andare.
- Una sceneggiatura brevettata, magari qualche recente premio teatrale. Un melodramma con qualche trovata originale, ma senza esagerare. Magari un Pulitzer del teatro.

Preparazione:
Prendere i due protagonisti, dire che son sposati e far capire, in un crescendo drammatico delle prime scene, che hanno di recente perso un figlio. In questo modo ci risparmieremo l'antefatto volgarotto e inflazionato dei genitori in lacrime e potremo saltare subito all'elaborazione del lutto.
[questa è Hollywood, mica Nanni Moretti]
Aggiungere qualche personaggio di contorno a piacere: ad esempio una sorella minore irruenta e irresponsabile, una madre piena di rimorsi, un collega che ha un figlio della stessa età, un po' di casi di varia umanità della terapia di gruppo per genitori che sono sopravvissuti alla prole. Questi ingredienti aiuteranno da un lato a creare momenti più distesi all'interno di una trama che rischia altrimenti di cadere nel serioso, dall'altro a rendere più sofisticate le psicologie dei due protagonisti. [è un dramma teatrale premiatissimo, diamine]
Aggiungere lo spaesato adolescente che ha involontariamente causato la tragedia di cui all'inizio e creare tra lui e la Kidman un complesso rapporto psicologico reciprocamente catartico.
Aggiungere la divorziata del gruppo di supporto e farla flirtare con Eckhart.
[e la domanda madre del film diventerà: trombano o non trombano?]
Aggiungere infine una scena finale terribilmente chic.
Servire caldo.
[gli ingredienti sono i soliti, certo, ma a far la differenza è la cura della preparazione e la presentazione. Con tutti i suoi limiti Rabbit Hole è sofisticato, ha personaggi curati e ritmo narrativo. Paragonato a cose viste quest'anno come Nowhere Boy, Rabbit Hole è un capolavoro] [davide luppi]