Quello che so sull'amore
Playing For Keeps

Anno 2013

Nazione USA, Italia

Genere commedia

Durata 100'

Uscita 10/01/2013

distribuzione
Medusa Film

Regia
Gabriele Muccino
Sceneggiatura
Robbie Fox
Fotografia
Peter Menzies Jr.
Montaggio
Padraik McKinley
Scenografia
Daniel T. Dorrance
Costumi
Angelica Russo
Musica
Andrea Guerra
Produzione
Nu Image, Millenium Films, Andrea Leone Films
Interpreti
Gerard Butler, Jessica Biel, Uma Thurman, Judy Greer, Catherine Zeta-Jones

 

George Dryer (Gerard Butler) è una stella del calcio scozzese da poco in pensione dopo una carriera di trionfi ed eccessi; l'inattività lo spinge a migrare negli Stati Uniti dove la ex moglie (Jessica Biel) si sta per risposare e dove soprattutto il suo amato figlioletto ha seguito la madre.
Riuscirà finalmente a mettere la testa a posto e a diventare il padre di cui il piccolo Lewis ha bisogno? Il nuovo ruolo di allenatore della squadra dei coetanei di Lewis sembra la giusta occasione per rimettersi in gioco, ma la provincia americana con le sue mogli lasciate sole dai propri mariti e affascinate dallo straniero appena arrivato è un cammino irto di tentazioni e di trappole che potrebbero allontanarlo definitivamente dai suoi affetti più cari.

A chi rimproverava Alberto Moravia di reiterare nel corso dei suoi romanzi sempre gli stessi personaggi e le stesse problematiche, lo scrittore si giustificava dicendo di essere un uccellino che fa sempre lo stesso verso. Muccino, pur avendo rispostato la sua gabbietta in Virginia dopo il ritorno in patria con “Baciami ancora”, è riuscito nella non facile impresa di non mutare il tema del suo canto: un uomo alla soglia dei quaranta in cerca di redenzione e tremendamente impaurito dal peso delle responsabilità di una vita adulta. A cambiare purtroppo sono l'ambientazione e l'assenza totale di ritmo, che è stato invece il fattore x dei suoi successi, in grado di farlo emergere dallo standard di commedia solitamente proposto, grazie ad uno spesso riuscito vorticare di storie intrecciate tra loro.

Qui ci troviamo a dover seguire il bel faccione di Gerard Butler (inquietantemente credibile nelle vesti di vecchio bomber vanesio) attraverso i suoi tentativi di fare il papà (quanti “ciao cucciolo”, “ciao campione” da sopportare), mentre ogni tanto qualche Desperate Housewife bussa alla porta del nostro più assatanata e patetica che mai (imbarazzante in tal senso lo spreco che viene fatto di attrici del calibro di Uma Thurman e Catherine Zeta-Jones). Muccino in conferenza stampa ha messo le mani avanti (bruttissimo segnale) per giustificare i deludenti risultati di pubblico e critica ottenuti Oltreoceano e a guardare questa sceneggiatura costellata di personaggi vuoti e pathos inesistente (nonostante scorra parallela anche una vicenda di sport) viene da concedergli più di qualche attenuante.
Poi però capita di scorgere i titoli di testa e di leggere i nomi dei fratelli Andrea e Raffaella Leone tra i produttori (figli del grande Sergio, che sugli altopiani marocchini ha riscritto il western, genere americano per eccellenza) e viene un po' di rabbia per una bella occasione sprecata, in cui uno sguardo europeo si è limitato a riproporre l'ennesima visione della provincia americana che possiamo trovare in qualsiasi ordinario telefilm. L'unica nota di colore nostrana si trova nelle belle auto guidate dal protagonista e soprattutto nel vetusto concetto che, a dispetto della quantità seriale e compulsiva di corna, l'indissolubile legame del matrimonio, sotto sotto, merita sempre di essere salvato. Almeno con questo gli americani una risata se la sarebbero potuta fare.
[emiliano duroni]