Quando meno te l'aspetti
Au bout du conte

Anno 2013

Nazione Francia

Genere commedia

Durata 112'

Uscita 06/06/2013

distribuzione
Lucky Red

Regia
Agnès Jaoui
Sceneggiatura
Agnès Jaoui, Jean-Pierre Bacri
Fotografia
Lubomir Bakchev
Montaggio
Fabrice Rouaud
Scenografia
François Emmanuelli
Costumi
Nathalie Raoul
Musica
Fernando Fiszbein
Produzione
Les Films A4, France 2 Cinéma, Memento Film Productions
Interpreti
Jean-Pierre Bacri, Agathe Bonitzer, Arthur Dupont, Agnès Jaoui

 

In una Parigi costellata qua e là di case che sembrano di marzapane e di mele stregate, la figlia di un ricco industriale (Agathe Bonitzer) sogna e trova il principe azzurro (Arthur Dupont) senza però mettere in conto la comparsa del lupo cattivo (Benjamin Biolay); il proprietario di una scuola guida (Jean-Pierre Bacri) tradisce l'intento di vivere di sola razionalità lasciandosi ossessionare dalla data della propria morte annunciatagli da una sensitiva; intorno a loro una serie di personaggi fatica a far coincidere i propri sogni e le proprie aspettative nei sentimenti con la dura legge della realtà, obbligando una moderna strega a sostituire lo specchio magico con la chirurgia estetica per seguire l'eterna giovinezza.

Il mondo delle favole ha portato il suo messaggio attraverso le epoche fino ad oggi senza perdere forza, eppure ogni volta ciascun lettore ha dovuto personalizzare e attualizzare quello stesso messaggio. Da questa semplice quanto reale osservazione sembra essere partita Agnès Jaoui nel tornare a dipingere con nuovi colori quel mondo delle manie e delle frustrazioni contemporanee che tanto successo le aveva dato con “Il gusto degli altri”. La coralità accentuata, il continuo alternarsi tra commedia realista e allegoria fiabesca rendono questo lavoro meno omogeneo dei precedenti riducendo la quantità di risate e chiedendo più impegno del previsto allo spettatore per immedesimarsi nelle storie raccontate.

Nonostante queste premesse, la cura per i dialoghi, l'approfondimento dei personaggi di contorno e uno sguardo sulla Francia della Crisi assolutamente non stereotipato rendono questa pellicola un esempio da seguire. Il punto di forza dello humour è rappresentato senza dubbio da Jean-Pierre Bacri (anche co-sceneggiatore insieme alla Jaoui), che col suo cinismo e la sua conclamata anaffetività anche verso i più piccoli sembra un carattere che avrebbe potuto tratteggiare la penna di Woody Allen, mentre la scelta di un cast e di una gestione degli attori “teatrale” risulta azzeccata e ci fa capire perchè forse la maggior parte delle commedie di oggi non funziona in partenza.

Alla fine insomma, le favole vanno contestualizzate ogni volta perchè non sono vere e anzi lontane anni luce dal mondo reale (come le aspirazioni romantiche della ricca adolescente o come gli aneliti religiosi di una nevrotica e problematica bambina appassionata della Bibbia) e potrebbero fare più danni del previsto. Non a caso, gli autori intelligenti perseguono quel sottile e delicato equilibrio che rivela il “verosimile” e lo spettatore da secoli trova più consolazione e corrispondenza nei drammi di una Emma Bovary o di una Anna Karenina piuttosto che nei generici lieto fine di belle addormentate che si risvegliano o di rospi che con un bacio diventano principi.

[emiliano duroni]