In un
grande aeroporto internazionale bloccato da una tempesta di
neve, Andrea (Giorgio Pasotti), dopo aver scontato una parte
della sua pena in un manicomio criminale in Svizzera, ed in
viaggio verso gli Stati Uniti dove incontrerà i suoi
figli per la prima volta dopo l'uxoricidio, narra ad uno sconosciuto
compagno di viaggio (Arnoldo Foà) la sua travagliata
vicenda.
Rampollo di una ricca e potente famiglia dell'alta finanza
internazionale, e destinato a lavorare anch'egli nello stesso
campo, Andrea scopre la passione e l'amore durante un concerto.
Antonia (Vanessa Incontrada), la pianista, lo folgora per
la sua bellezza. Ma anche per come riesce a trascinare i sentimenti
dei suoi ascoltatori con la musica. La decisione di sposarla
è immediata, nonostante l’opposizione della madre
(Magda Mercatali). E poi vengono tre figli, le preoccupazioni
per la salute non perfetta di uno di loro, il calo della passione,
la routine matrimoniale.
Antonia si sente troppo costretta nel ruolo di madre, vorrebbe
riprendere la sua vita, fatta soprattutto di creatività,
di musica. Incontra un talentoso violinista Daniel Chavarria
(Andoni Gracia), riprende a suonare, riprende a vivere. Ma
per Andrea questo mutamento è l'avverarsi della sua
più grande paura: sua moglie non gli appartiene più,
forse lo tradisce. Per chi come lui ha concepito l'amore coniugale
come un vincolo che non ammette defezioni, non c'è
che un'unica soluzione, uccidere la moglie, per preservare
la purezza del loro amore.
Un omicidio che non è frutto di un raptus, ma di una
lucida e aberrante necessità di certezze assolute.
Liberamente tratto dal romanzo di Lev Tolstoj, Sonata
a Kreutzer.
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