In una
Hong Kong spennellata di Hard Boiled il nostro eroe (Chris
Evans) tira a campare usando malamente i suoi poteri di telecinesi
ed evitando di calpestare i piedi a un'organizzazione che
mira a controllare gente con capacità super-umane come
lui. Quando ci si mettono di mezzo ragazze scampate a strani
esperimenti della stessa, ragazzine che vedono il futuro (Dakota
Fanning, ormai in zona Drew Barrymore) e mafiosi urlanti,
comincia l'avventura.
La serialità sembra ormai avviata a diventare caratteristica
imprescindibile del genere fantastico avventuroso, sia la
storia originale o presa da qualche romanzo/fumetto di successo.
Non è necessariamente un male, anzi, non lo è
affatto visto che almeno in potenza favorisce la creazione
di una storia di più ampio respiro. Il problema è
che non sempre i risultati sono soddisfacenti: in questo caso
qualche buona idea c'è, ma non riesce a decollare.
Sia dovuto al suo essere pensato come primo capitolo di una
saga? Facile supporre di si, ma visto che lo scarso successo
statunitense ottenuto dalla pellicola è difficile pensare
che vedremo mai quel capolavoro della seconda parte.
Nota di merito alla funzionalità narratologica dei
super poteri presenti nel film: la trama ne prevede due tipologie
in questo senso, quelli utili ai colpi di scena e agli sviluppi
narrativi (chiaroveggenza, manipolazione dei ricordi, illusionismo)
e quelli funzionali alle scene d'azione (urla esplosive e
telecinesi). È un buon espediente, da appuntarsi. [davide
luppi]