Come
spesso accade ad Hollywood, chi vince un premio Oscar è
come se venisse investito di una maledizione e non riesce più
a ritrovare il successo, quello stesso successo che ha portato
a vincere la preziosa statuetta. E’ successo a John Madden.
Ed è successo a Gwyneth Paltrow. Entrambi hanno ricevuto
la statuetta, lui chiaramente per la regia, lei come attrice
protagonista per Shakespeare in Love
nel ’99 dopo di che il nulla. Madden ci aveva riprovato
con un film peggio dell’altro (vedasi Il
mandolino del capitano Corelli) e si era buttato sul
teatro, la Paltrow non è riuscita più ad imbroccarne
una e oltre ad essersi sposata non ha fatto un granché
in questi anni.
Proof tratto da una piéce
teatrale di David Auburn, che lo ha adattato per il grande schermo
insieme alla collaborazione di Rebecca Miller, portata a teatro
dallo stesso Madden e interpretata dalla stessa Paltrow, potrebbe
essere il film della rinascita per tutti e due.
E' la storia della giovane Catherine, una studentessa di matematica,
che ha dovuto abbandonare l’università per dedicarsi
a tempo pieno alle cure del padre Robert, a sua volta geniale
professore di matematica ma afflitto da problemi mentali. Alla
morte del padre la situazione precipita: Catherine è
depressa e non sa cosa fare della propria vita e non l’aiutano
certo l’arrivo improvviso della sorella Claire, con cui
ha un rapporto conflittuale e che le vuole organizzare la vita,
e le pressanti attenzioni di Hal, uno studente del padre che
spera di trovare appunti preziosi nei 103 diari che ha scritto
prima di morire. Riuscirà Catherine a trovare la soluzione
ai suoi problemi?
Proof significa prova, dimostrazione.
Ed è proprio quello che in matematica serve per giungere
alla soluzione di un problema. Ipotesi, deduzioni, applicazioni.
Non sono nulla se non c’è una dimostrazione che
ne certifichi la veridicità. Catherine è alla
ricerca di questa prova. Non solo rispetto alle teorie matematiche
che studia ma anche rispetto alla propria vita. L’ombra
del genio, ma allo stesso tempo della follia, del padre incombe
su di lei. Cosa fare dunque per far luce sul mistero che avvolge
se stessi? Forse non ci sono regole precise che ci permettono
di trovare la soluzione ma a volte la certezza di una prova
matematica si può fondere con la volubilità dell’esperienza
umana dando risultati inimmaginabili…
[marco catola]
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