La Principessa e il ranocchio
The Princess and the Frog
Regia
John Musker, Ron Clements
Sceneggiatura
John Musker, Ron Clements,
Rob Edwards
Fotografia
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Montaggio
Jeff Draheim
Scenografia
James Aaron Finch
Costumi
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Musica
Randy Newman
Voci italiane
Karima Ammar, Luca Ward, Luca Laurenti, Pino Insegno, Arianna Vignoli
Produzione
Walt Disney Animation Studios, Walt Disney Pictures
Anno
2009
Nazione
USA
Genere
animazione
Durata
97'
Distribuzione
Walt Disney Studios Motion Pictures Italia
Uscita
18-12-2009
Giudizio
Media

Il sogno di ogni bambina è incontrare e sposare il principe azzurro. Questo è il desiderio di Charlotte, biondissima figlia di papà nella New Orleans del 1931; nel caso specifico il principe oggetto-del-desiderio è il rampollo Naveen del Regno di Maldonia, pigro, indolente, appassionato di jazz e… senza una centesimo di dollaro.
Il sogno di Tiana invece, amica d’infanzia di Charlotte, è invece aprire un ristorante tutto suo, realizzando quel sogno rimasto inesaudito dal padre. Bramosia, avidità e spiriti infernali trasformeranno il giovane Naveen in un insulso ranocchio che lo porterà ai piedi di Tiana a reclamarne un bacio per rompere l’incantesimo e riportarlo a fattezze umane.
Ispirato alla favola dei fratelli Grimm Il principe ranocchio, il 49° lungometraggio d’animazione della Disney in 75 anni, è un ritorno all'animazione tradizionale fatta di carta, matita ed abile mano, che si trasorma sullo schermo in un tratto dolce e linee morbide e sinuose. Un ritorno che è anche al musical per la casa americana, grazie alla partitura del Premio Oscar Randy Newman, che miscela in maniera irresistibile e trascinante generi come jazz, blues, gospel, Dixieliand e zydeco dando anima e calore alla New Orleans ricreata dai due registi Ron Clemens e John Musker (La Sirenetta, Aladdin, Hercules) come un mondo sospeso tra favola e realtà: “Sentivamo che la città fosse un personaggio importante nella pellicola. Volevamo essere fedeli a questa città e a quello che ha di speciale." Così il Garden District, primo quartiere residenziale di New Orleans costruito tra il 1832 ed il 1900 ci si mostra come un fiabesco reame lussuoso; il quartiere francese a nord di Canal Street con i suoi balconi ornamentali in ferro battuto che fanno da schermo alla vena di magia, superstizione ed incantesimi che connotano i cattivi della storia; il Bayou, la regione del delta della Louisiana e del Mississipi, le rive paludose del grande fiume popolato da alligatori è lo scenario perfetto per il mistero, la magia buona, il romanticismo.
E’ qui che si animano i tradizionali animali antropomorfi di casa Disney, dal coccodrillo Louis, le cui linee ricordano quello protagonista del cartoon Peter Pan, alla lucciola Ray, personaggio capace di entrare nei cuori del giovane pubblico. Ma è anche il regno di Mama Odie, la magica Regina del Bayou, eccentrica e saggia, dimora su un vecchio battello fissato su un enorme albero, in compagnia di un simpatico serpente, fratello gemello di Sir Biss il perfido consigliere del Principe Giovanni in Robin Hood (1973).
Il film conquista per il ritmo del racconto, le trascinanti musiche, i personaggi che riempiono lo schermo e la fantastica ambientazione della storia, sebbene la colorazione digitale su tratto a mano risulti complessivamente fredda ed asettica. In piena era Obama, la principessa del titolo si presenta con la pelle scurita, seconda protagonista non wasp dopo Pocahontas della grande famiglia Disney. Un bel regalo di Natale per grandi e piccini. [fabio melandri]