Pride and Glory - Il prezzo dell'onore
Pride and Glory
Regia
Gavin O'Connor
Sceneggiatura
Joe Carnahan, Gavin O'Connor
Fotografia
Declan Quinn
Montaggio
Lisa Zeno Churgin, John Gilroy
Scenografia
Dan Leigh
Costumi
Abigail Murray
Musica
Mark Isham
Interpreti
Edward Norton, Colin Farrell, Jon Voight, Noah Emmerich, Jennifer Ehle,
John Ortiz, Shea Whigham, Frank Grillo, Lake Bell
Produzione
Avery Pix, New Line Cinema, O'Connor Brothers, Solaris
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
thriller
Durata
130'
Distribuzione
Eagle Pictures
Uscita
31-10-2008
Giudizio
Media

Quattro agenti della polizia di New York rimangono uccisi in un agguato. Il tragico evento scuote l'intero Dipartimento di Polizia, mettendo tutti in allerta. Con un assassino a piede libero e così tanto in gioco, il Capo dei Detective di Manhattan, Francis Tierney Senior (Jon Voight), chiede a suo figlio, il Detective Ray Tierney (Edward Norton), di condurre le indagini. Ray accetta il caso anche se con riluttanza, consapevole del fatto che i poliziotti uccisi prestavano servizio sotto il comando di suo fratello, Francis Tierney, Jr. (Noah Emmerich), e al fianco di suo cognato, Jimmy Egan (Colin Farrell). Apparentemente sembrerebbe trattarsi del solito sequestro di droga finito tragicamente, ma col procedere delle indagini Ray comincia a rendersi conto che qualcuno deve aver informato gli spacciatori dell'imminente arrivo della polizia, e probabilmente si tratta di qualcuno dall'interno e di molto ma molto a lui vicino.
"Volevo raccontare una storia sul Dipartimento di Polizia di New York City - racconta il regista Gavin O'Connor - ed esaminare l'universo parallelo in cui vivono i poliziotti. Volevo anche raccontare una storia sulla famiglia. Essendo figlio di un poliziotto, che possedeva un profondo senso della lealtà nei confronti dei suoi colleghi, riuscivo a comprendere i conflitti interiori con i quali mio padre si trovava a combattere. Era l'una o l'altra cosa, non esistevano compromessi... Spesso le istituzioni definiscono le proprie regole. Crescendo, sentivamo sempre parlare del ‘muro blu del silenzio'. Volevo esplorare l'idea di quell'impenetrabile codice d'onore che esiste tra i poliziotti, ma anche il modo in cui parole come Orgoglio e Gloria possano essere utilizzate per coinvolgere un buon poliziotto e spingerlo a prendere parte ad atti che sa non essere giusti. Si dice che ‘i poliziotti abbiano il sangue blu,' per i loro legami di sangue. Ma al di fuori di quel muro blu e all'interno delle loro famiglie il loro sangue è rosso. Se queste due entità dovessero scontrarsi, cosa accadrebbe? Verso chi dimostrerebbero lealtà? E' stata proprio questa la genesi della storia".
Con uno stile elegantemente sporco, una fotografia che vive di forti contrasti con i colori caldi ed avvolgenti degli interni e quelli freddi e desautorati degli esterni, con la presenza di Edward Norton capace di far risplendere con la sua sola presenza anche il più opaco degli ottoni, il film vive di due anime che si accendono ad intermittenza senza riuscire mai a fondersi l'una nell'altra: la storia privata dei protagonisti e quella pubblica incentrata sull'assassinio dei quattro poliziotti. Se è da apprezzare l'umanità ed i chiaroscuri con cui vengono dipinti tutti i personaggi, mostrandoceli con i loro vizi ed umane debolezze, il film, che si inserisce in quel sottofilone alla "poliziotti corrotti a New York", non raggiunge mai il
cuore pulsante dell'emozione come accadeva invece in un film assai simile come Copland di James Mangold con Sylvester Stallone. All'ombra delle mille luci della Grande Mela, tra dilemmi etici e morali, alla fine è l'azione a prevalere. [fabio melandri]