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a Glipford una piccola cittadina distesa su un minuscolo pianeta
che galleggia in un universo di pochi Km e di sole 1500 stelle.
Almeno Lem ne è convinto e al Planetario ruba gli sguardi
delle scolaresche parlando di una immaginaria invasione degli
Humaniacs. Lem è il tipico ragazzo modello, affidabile,
dagli occhi sognanti e naturalmente alieno, con la pelle verde
a cui non mancano neppure le antenne, a lui, ai suoi amici
e a Neera, la quasi fidanzata più manifestante e rivoluzionaria
di lui.
A Glipford le auto circolari ondeggiano su strade di asfalto
costeggiate da allegre staccionate davanti a giardini fioriti
ed intorno a case tondeggianti. Nonostante siano alieni, gli
abitanti si lavano i denti, giocano a bowling, mangiano hot
dog, i cani (certo un po’ strani) scodinzolano, il postino
fa il suo dovere e come lui ogni abitante ha la perfetta collocazione
sociale nell’idilliaca vita del villaggio e forse anche
un pò troppo tranquilla, che ricorda moltissimo gli
umani anni 50, in cui l’America sfornava il nuovo genere
fantascientifico con memorabili pellicole come Ultimatum
alla terra di Robert Wisw (recuperato ed aggiornato
da Scott Derrickson nel 2008) e Uomini
sulla Luna di Irving Pichel. Poi c’è Destinazione…Terra!
di Jack Arnold dove agli occhi dell’uomo gli alieni
appena sbarcati sono dei pericolosi esseri malvagi, mentre
in verità hanno la sfortuna del naufrago di dover riparare
la zattera spaziale per tornare a casa senza voler nuocere
a nessuno.
Così sulle note di Richard Strauss Così parlò
Zarathustra, con chiaro riferimento a 2001
Odissea nello Spazio e con un passo che ricorda la
prode impresa di Neil Armstrong, Chuck colonizza Planet51
trafiggendolo con la bandiera USA, convinto che sia un satellite
disabitato, ignaro di essere davanti agli occhi increduli
e non troppo contenti dei verdi abitanti di Glipford. Così
per capire chi c'è sotto l'ampolla d'astronauta costoro
dovranno cogliergli dietro.
Ancora
una volta l’incomunicabilità tra origini differenti
potrebbe essere il significato impartibile all’Animation,
la caccia al diverso e perché non chiamarla persecuzione!
Non per razzismo ma per paura (o sono forse la stessa cosa?)
in fondo il filone fantascientifico oltre agli aspetti sociopolitici
ha anche l’intento di raffigurare, stupendo e meravigliando,
i sogni e le fantasie dell'essere umano che però spesso
non è pronto ad accogliere, quando sono immediati e
sconvolgenti come un invasione aliena.
Particolare l’idea americana di uscire nelle sale nel
giorno del Ringraziamento in cui ci si prepara all’abbuffata
di tacchino, che alla faccia dell’incomunicabilità,
viene offerto un po’ a tutti, anche agli sconosciuti.
E
mentre a Glipford i cani abbaiano e scodinzolano, Chuck vanta
un cane sonda capace di improvvisarsi Gene Kelly e di ballare
sotto la pioggia… di sassi, come capita spesso da quelle
parti. C’è poi il ritmo coinvolgente di Lollipop
e di Be Bop A Lula, l'intramontabile Unchained Melody ed anche
un assaggio di Macarena.
Tutto questo accade a Glipford durante gli anni 50 e solo
due giorni prima dell'uscita del film Humaniacs III, mentre
noi terrestri siamo ancora qui ad aspettare gli Ufo.
Non importa se sarete accompagnati dai bambini o se ve la
spasserete tra adulti, è garantito che Planet
51 non ha nulla da invidiare ai felici palloncini del
Sig Fredricksen di UP ne Chuck
(con la voce di Luca Word) al tenebroso vampiro di New
Moon ne Neera a Belen Rodriguez che infatti non ha
ancora fatto un film mentre Neera si.
De Agostini e Planet Junior pubblicheranno libri, puzzle e
miniature dedicati a Planet 51 e ci saranno anche numerosi
brand che ospiteranno le immagini del cartoon sulle buste
di patatine, panettoni, uova di cioccolata e su milioni di
bottiglie d’acqua. Preparandosi ad un evento in stile
“pixariano” l’ Ilion Animation Studios di
Madrid incrocia le dita sperando di aggiudicarsi il primato
nella nuova rivoluzione Europea dell’ Animazione che
con i tempi che corrono, al cinema continua ad assicurare
la pagnotta. [silvia langiano]