PIrati dei Caraibi - Oltre i confini del mare
Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides
Regia
Rob Marshall
Sceneggiatura
Ted Elliott, Terry Rosso
Fotografia
Dariusz Wolski
Montaggio
David Brenner
Scenografia
John Myhre
Costumi
Penny Rose
Musica
Hans Zimmer
Interpreti

Johnny Depp, Geoffrey Rush, Penelope Cruiz, Ian McShane,
Astrid Bergès-Frisbey, Stephen Graham, Sam Claflin, Richard Griffiths

Produzione
Walt Disney Pictures, Jerry Bruckheimer Films
Anno
2011
Nazione
USA
Genere
avventura
Durata

137'

Distribuzione
Walt Disney Company Italia
Uscita
18-05-2011
Giudizio
Media

Solitamente squadra che vince non si cambia, così recita un vecchio detto applicato sopratutto al mondo pallonaro. Ma per rimanere nell'ambito sportivo, quando una squadra stravince per più anni consecutivi, i giocatori si fanno più vecchi e perdono gli stimoli, alcuni innesti sono necessari per mantenere intatta la magia.
E' un po' quanto succede in questo quarto capitolo della saga de “I Pirati dei Caraibi”. In Oltre i confini del Mare vengono a mancare i co-protagonisti della trilogia ovvero Keira Knightly e Orlando Bloom. Così il prode Jack Sparrow (un Johnny Depp gigione come sempre) si ritrova da solo a sorreggere la baracca. In aiuto gli viene affiancata una abbastanza anonima Penelope Cruiz, che nel ruolo di una ex fiamma di Jack cala i panni di Angelica, figlia o forse-no del Pirata Barbanera, altro new entry. Della vecchia compagnia, spariti anche i cattivacci inglesi, rimane il Capitano Barbossa (Geoffrey Rush) ed il fido Scrums, timoniere della perduta Perla Nera.
Tutti questi personaggi, vecchi e nuovi, si mettono in moto alla ricerca della fonte dell'eterna giovinezza guidati dalla new entry dietro la macchina da presa di Rob Marshall (Chicago, Memorie di una geisha, Nine) al posto di Gore Verbinsky.
Il risultato è molto al di sotto delle aspettative. Nonostante Marshall diriga con mano leggera il caravanserraglio, filmando i numerosi duelli di cappa e spada con la leggerezza di un numero di Broadway, la trama non decolla, i personaggi – vecchi e nuovi nessuno escluso – sono privi di fantasia e sorprese, e la noia incombe. Il ritmo forsennato invece di montare il divertimento, smonta il composto come un soufflè mal riuscito, sottolineando come la perdita dei due co-protagonisti che rendeva più varia la storia, sia stata male sostituta da new entry piuttosto opache.
Non bastano quindi i meravigliosi scenari in cui gli eventi sono ambientati, o l'uso di un 3D che è più uno specchietto per le allodole che non un'esigenza artistica, per salvare un prodotto che più che appare un accanimento terapeutico ad un filone ormai esaurito.
Ed allora tutti a Pioltello per gustarselo nella prima sala italiana IMAX 3D, dove l'essere all'interno del film vale più dell'avere un prodotto godibile e valido come lo sono stati – tra alti e bassi – i precedenti. [fabio melandri]