Perfect Stranger
id.
Regia
James Foley
Sceneggiatura
Todd Komarnicki
Fotografia
Anastas Michos
Montaggio
Christopher Tellefsen
Scenografia
Bill Groom
Costumi
Renée Ehrlich Kalfus
Musica
Antonio Pinto
Produzione
Revolution Studios
Interpreti
Halle Berry, Bruce Willis, Giovanni Ribisi, Gary Dourdan
Anno
2007
Genere
thriller
Nazione
USA
Durata
110'
Distribuzione
Sony Pictures Releasing
Uscita
13-04-07

“Tutti mentono, cambia solo quanto è grande la bugia e quali conseguenze ne derivano.” Così James Foley (Paura, Americani) presenta il suo nuovo thriller che fa perno sul concetto di menzogna, quella che l’uomo costruisce, coltiva e che poi fatalmente finisce per ritorcersi contro. Una bugia che con l’uso della tecnologia – vedi internet ed il mondo delle chat room – si fa più elaborata con complicanze imprevedibili. Di imprevedibile invece in Perfect Stranger c’è poco o nulla.
Benvenuti nell’ennesimo thriller noia, della serie nulla è quello che appare, non fidatevi di nulla e nessuno, perché quanto dichiarato in un primo momento viene sbugiardato poco dopo.
La storia è incentrata sul personaggio dell'aggressiva ed ambiziosa giornalista Rowena Price (Halle Berry) che in compagnia del suo socio esperto in informatica Miles (Giovanni Ribisi) collabora per riviste scandalistiche sbugiardando finti moralisti, politici pervertiti e via discorrendo; non per amore della verità ma per ambizione al successo. Lo stesso che accomuna l’arrogante, violento e maschilista Harrison Hill (Bruce Willis), pubblicitario pescecane che ha fatto fortuna con i soldi della moglie. Il suo punto debole sono le donne, cosa che gli procurerà più di un problema.
Il resto lo lasciamo agli arditi spettatori che si cimenteranno in questa giostra di voltagabbana, dove la verità è una, nessuna e centomila…
“Sono affascinato dall’idea che la gente – continua Foley – a volte agisca senza rendersi conto di quello che fa; il pubblico capisce il comportamento del personaggio ma quest’ultimo no. Un personaggio con una doppia vita si presta a qualcosa che solo il cinema è in grado di fare: farlo vedere e sentire mentre dice o fa qualcosa e mostrarci come in realtà stia pensando tutt’altro.” La scoperta dell’acqua calda diremmo, ma il problema non è il concetto espresso ma la sua messa in scena credibile, rigorosa, originale. Tre elementi che mancano completamente in un film che vuole, pretende arrogantemente di sorprendere senza accorgersi di cadere invece nel non-sense. Halle Berry è sempre bella e la performance di Bruce Willis tutta da gustare. Ma è un po’ poco. L’unico elemento di vero interesse rimane una delle location utilizzate per il film, ovvero per la sede dell’agenzia pubblicitaria di Harrison Hill. Trattansi infatti del primo dei nuovi edifici costruiti sulle macerie del vecchio World Trade Center.
[fabio melandri]


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