“Se si può perdonare senza dimenticare, non perdonare e dimenticare, quando si inizia a dimenticare senza perdonare?"
Questo il nodo centrale dell'attesissimo nuovo film di Todd Solondz, seguito più ideale che non fattivo dell'immenso Happiness, dove attraverso gli occhi di tre sorelle, ci viene raccontata un'America di cui nessuno vuole parlare, afflitta da problematiche come la pedofilia, la depressione, la solitudine.
Solondz ha la grande capacità di trattare argomenti scabrosi ai limiti della tollerabilità attraverso uno stile leggero in cui miscelare alto e basso, comico e drammatico, verosimiglianza e scarti surrealisti. Immerge i suoi personaggi, come cavie da laboratorio, in un mondo freddo, asettico, dove studiarne i comportamenti con un distacco scientifico, antropologico.
Così osserviamo la vita delle sorelle Jordan. Quella di Joy mentre scopre che il marito non è del tutto guarito dal suo peculiare “disturbo” e fugge alla ricerca di conforto e consiglio da parte di madre e sorelle. Viene perseguitata da visioni del suo ex corteggiatore Andy, ora deceduto, che tuttavia continua nel suo intento di conquistarla.
La sorella Trish sta rimettendo in piedi la vita con i figli dopo aver scoperto che il marito Bill, psichiatra, abusava di ragazzini. Incontra Harvey, un uomo divorziato, solitario, vicino alla pensione, e spera che una nuova presenza maschile in casa possa riportare stabilità al suo fragile nucleo familiare. Helen, la terza sorella, si sente vittimizzata sia dalla sua famiglia sia dal successo conquistato ad Hollywood, mentre la loro madre Mona (Renée Taylor) non riesce a liberarsi dell’amarezza che prova nei confronti degli uomini. Il tutto in un America in guerra – come recita il titolo originale Life During Wartime - ancora sotto shock dell'11 settembre, per cui ogni minaccia, anche la pedofilia, viene vista come attacco terroristico.
Perdona e dimentica come una lente d'ingrandimento sulla natura umana, un film sulla memoria – 'spinosissima rosa' come la definì Sciascia - del nostro tempo veicolata attraverso personaggi apparentemente forti ma minati da ferocissime debolezze. Con il sorriso sulle labbra Solondz ci porta sull'orlo della disperazione e anche un po' più in là... Difficile dimenticare un film del genere.
[maria mineo]