Per sfortuna che ci sei
Le chance de ma via
Regia
Nicolas Cuche
Sceneggiatura
Luc Bossi, Laurent Turner
Fotografia
Josè Gerel
Montaggio
Valeire Deseine
Scenografia
Bertrand L’Herminier
Costumi
Charlotte David
Musica
Christophe La Pinta
Interpreti

Virginie Efira, François-Xavier Demaison, Armelle Deutsch, Raphaël Personnaz, Thomas N'Gijol,
Brigitte Roüan, Yves Jacques, Elie Semoun, Francis Perrin

Produzione
Fidélité Films, SCOPE Invest
Anno
2010
Nazione
Francia
Genere
commedia
Durata

87'

Distribuzione
Moviemax
Uscita
13-07-2011
Giudizio
Media
| trailer |

Il gatto nero, lo specchio rotto, il venerdì 17 di tutte le donne. Così dice la voce fuoricampo del protagonista che definisce se stesso a causa di una brutta condanna che grava da sempre sulla sua vita sentimentale. Julien ci racconta, con un excursus che parte dalla giovinezza, che non può tenersi una ragazza per più di dieci giorni a causa della terribile sfortuna che trasmette loro. Ma ora è adulto, ha un bel lavoro ed in quanto a donne ha gettato la spugna. Loro rifiutano lui e lui rifiuta di dover essere la causa delle loro terrorizzanti sventure; Mina salute fisica, la loro carriera, i loro rapporti con le famiglie ed ogni piccolo gesto quotidiano si trasforma in tragedia. Persino un semplice bacio.
Regista televisivo, dopo otto anni dal suo primo film che passò completamente inosservato, Nicolas Cuche torna al cinema con una commedia romantica abbastanza ordinaria, un po’ insipida, in cui è l’orrore della sfortuna a dirigere l’intero racconto, maltrattato anche da un cast senza carisma. Una serie di scene paradossali si susseguono a volte troppo irrispettose della giusta dose di humor alla quale un film commedia dovrebbe attenersi, facendo finire in secondo piano una trama di per se già quasi inesistente. Personaggi goffi, esuberanti, frustati e bizzarri spalleggiano l’atrofizzato protagonista e la sua nuova partner. Julien infatti cercherà di tentare l’ultima carta dopo essere stato rapito dalla dolcezza di Johanna, una bionda di ceramica che tracima in una perfezione paradossale, alla stregua di una testimonial pubblicitaria di qualche casa di biscotti o di pastasciutta. Ma presto la povera Johanna prenderà la sua prima porta in faccia, allora avremo la conferma che in questo film mai niente cambierà, le gag si andranno a sommare alle altre e tutto scorrerà nel tentativo di voler far ridere, finendo invece per annoiare. Nessun altro senso può essere dato a questa storia se non quello. Anche restare ad aspettare l’epilogo risulterà superfluo. Non è certo il tipo di film al quale ci hanno abituato i francesi. Camuffato da commedia americana (si pensi a Ben Stiller e al più che demenziale Jim Carrie) a questa commedia va riconosciuto il merito di presentarsi con una bella veste. Girato in otto settimane a Bruxelles, ci offre una buona varietà di atmosfere e di situazioni sempre nuove, colorite da una vivace fotografia e dai numerosi personaggi che vi prendono parte.
Poi il cineasta italiano ci mette lo zampino, l’inguaribile male di banalizzare i titoli (The Land of Women diventa Il bacio che aspettavo, The Switch diventa Due cuori e una provetta) trasformerà un bel titolo come Le Chance de ma vie in Per sfortuna che ci sei e ancor prima di guardare la locandina ci rimarrà semplice immaginare il ruolo grafico della prima lettera “S”.
Da prendere con assoluta leggerezza questo film è dedicato a chi riesce a ridere guardando una donna allergica alle labbra di Julien, finire in ospedale con una apparente superdose di botulino. [silvia langiano]