Che pasticcio Bridget Jones!
Bridget Jones: the Edge of Reason
Regia
Beeban Kidron
Sceneggiatura
Andrew Davis, Helen Fielding, Richard Curtis, Adam Brooks
Fotografia
Adrian Biddle
Montaggio
Greg Hayden
Musica
Harry Gregson-Williams
Interpreti
Reneé Zellweger, Hugh Grant, Colin Firth, Jim Broadbent, Gemma Jones
Anno
2004
Durata
108'
Nazione
USA
Genere
commedia
Distribuzione
UIP

Mai titolo fu più azzeccato e carico di funeste premonizioni. Sì perché questo secondo capitolo delle disavventure della paffutella Bridget Jones è un vero pasticcio.
Pasticciata la trama che ricalca la medesima traccia del primo dignitoso capitolo; pasticciate le gag che sembrano ricalcare quelle di un qualsiasi film di Fantozzi (vedi la parentesi sulla neve) o di uno a scelta della premiata ditta Boldi-De Sica (vedi episodio in Thailandia); pasticciate le interpretazioni dei tre attori protagonisti Reneé Zellweger, Hugh Grant e Colin Firth, la prima prigioniera di insopportabili smorfie e faccette, il secondo relegato nell’ormai consueto ruolo di simpatico farabutto, il terzo rigido ed inespressivo come una statua di marmo.
Con queste premesse il film si trascina per 108 minuti nella noia più assoluta, in un continuo susseguirsi di prendimi-lasciami-prendimi condito da una debordante colonna sonora messa insieme giusto per vendere l’ineluttabile cd con tutti i più recenti successi musicali. Una regia anonima, l’assenza di una minima idea originale e la svogliatezza dell’intero cast fanno di questo sequel, di cui nessuno evidentemente sentiva l’esigenza e la necessità, un pessimo segnale del cinema che ci accompagnerà in questo 2005.
[fabio melandri]