Il Dottor Parnassus del titolo ha in ballo una sfida secolare col diavolo - in ballo c'è la dannazione della figlia – e gira col suo spettacolo e il suo specchio magico alla ricerca di anime da salvare. Quando tutto sembra ormai mettersi a favore del demonio entra in scena uno sconosciuto con poca memoria e tanto da nascondere, che rimetterà in moto la sfida.
Ultimo film con il genio postumo Heath Ledger (tipo Lugosi in Plan 9, ma più bello), che ha lasciato qualche scena da girare a Deep, Law e Farrell.
Il film fila via veloce, in una divertente e colorata baracconata della stessa famiglia di Melies, Burton e Yellow Submarine; una scena impeccabile, forse troppo, tanto da lasciare il dubbio che il film non sia molto più di questo: ma andiamo, in fondo anche questo è cinema!
E allora ben vengano film così, che anche a gestire un mega giocattolone ci vuole stile, e un autore che sappia far sentire la sua presenza. Qui Gilliam c'è, e meno male, che ancora deve farsi perdonare “I fratelli Grimm e le tette della Bellucci”.
Dietro al Parnassus di Gilliam qualcuno ha visto, non a torto, un film manifesto; la volontà di difendere l'arte come idea e creazione in antitesi alla deriva narratologica che ha ormai preso piede nel cinema.
Il cast è eccezionale, si tratti di indiscutibile bravura, ed è il caso di Plummer nel ruolo del titolo, o di personaggi cuciti addosso e perfettamente azzeccati, ed è il caso di Tom Waits, nei panni del diabolico Mr Nick. [davide luppi]