La pantera rosa 2
The Pink Panther 2
Regia
Harald Zwart
Sceneggiatura
Scott Neustadter, Michael H. Weber, Steve Martin
Fotografia
Denis Crossan
Montaggio
Julia Wong
Scenografia
Rusty Smith
Costumi
Joseph G. Aulisi
Musica
Christophe Beck
Interpreti
Steve Martin, Jean Reno, Alfred Molina, Emily Mortimer, Aishwarya Rai Bachchan, Andy Garcia,
Lily Tomlin, John Cleese, Yuki Matsuzaki, Geoffrey Palmer, Jeremy Irons
Produzione
Robert Simonds, Metro-Goldwyn-Mayer Picture, Columbia Pictures
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
90'
Distribuzione
Sony Pictures Releasing Italia
Uscita
06-03-2009
Giudizio
Media

Ci sono personaggi che rimangono legati indissolubilmente al loro interprete storico, come un bell’abito fatto su misura. E’ il caso dell’Ispettor Clouseau e Peter Seller nella saga de La pantera rosa.
Nel 2006 un’industria in perenne crisi di idee, ha pensato bene di far resuscitare tale personaggio affidandolo alla comicità surreale e fisica di Steve Martin, un comico amercano molto stimato in patria ed assai sottovalutato in Italia – riscoprire Pazzi a Beverly Hills, Un biglietto in due, La piccola bottega degli orrori, Shopgirl e Grand Canyon – che sarebbe stato un ottimo Ispettore Clouseau senza l’ingombrante ombra ed un pugno di sceneggiatore appena appena decenti, che andassero oltre una serie di gag fisiche e linguistiche meccaniche e prevedibili capaci al più di strappare appena un sorriso.
Purtroppo l’attore originario di Waco, Texas, si ritrova a distanza di due anni ancora nei panni imbranati dell’ispettore francese all’interno di una trama che definire puro pretesto è fare un prezioso complimento.
Quando dei leggendari tesori vengono rubati nel mondo, tra cui l’inestimabile diamante della Pantera Rosa, il Capo Ispettore Dreyfus (John Cleese) è costretto ad assegnare Clouseau a una squadra di detective ed esperti internazionali incaricati di catturare il ladro e ritrovare gli oggetti rubati. Martin è affiancato dal collega Ponton (Jean Renoir) con relativa prole al seguito e la fida segretaria Nicole (Emily Mortimer), oggetto delle sue goffe attenzioni amorose.
“Ho amato interpretare Clouseau - sostiene Martin - Ho dovuto lavorare un po’ sull’accento, ma a parte questo era come far visita a un amico di famiglia. Questo ruolo mi fornisce l’opportunità di applicare una comicità prettamente fisica, perché Clouseau è veramente un personaggio eccessivo, innocente e infantile. Allo stesso tempo, pensa di avere il controllo di ogni cosa, un aspetto che ritengo molto divertente. Così, quando si è presentata la possibilità di un sequel, è stato naturale accettare”. La comicità di Clouseau targato Martin è tutta giocata su un semplice concetto, come spiega brillantemente John Cleese nei panni dell’Ispettore Capo Dreyfus: . “Ho incontrato diverse persone come Clouseau in Inghilterra. Noi li chiamiamo ‘pronoici’, l’opposto di paranoici. Pensano che tutti li amino e siano dalla loro parte, mentre non c’è nessuna prova di questo atteggiamento. Credo che Clouseau sia proprio così, perché lui non ha idea che la gente non lo sopporti e non capisce di essere un tormento”.
Accanto a Steve Martin, un cast di eccezione come Alfred Molina, Andy Garcia, Jeremy Irons, Lily Tomlin e la regina di bollywood Aishwarya Rai Bachchan, tutte presenze impalpabili in ruoli di contorno senza alcuna sostanza, diretti in maniera anonima dal regista di origini olandesi Harald Zwart, ieri autore di un piccolo ma interessantissimo film come Un corpo da reato, oggi impegnato nel remake di Karate Kid, in lavorazione in Cina con il figlio di Will Smith, Jaden e Jackie Chan. [fabio melandri]