Operazione Valchiria
Valkyrie
Regia
Bryan Singer
Sceneggiatura
Christopher McQuarrie,
Nathan Alexander
Fotografia
Newton Thomas Sigel
Montaggio
John Ottman
Scenografia
Lilly Kilvert, Patrick Lumb
Costumi
Joanna Johnston
Musica
John Ottman
Interpreti
Tom Cruise, Kenneth Branagh, Bill Nighy, Tom Wilkinson, Carice van Houten, Thomas Kretschmann, Terence Stamp, Eddie Izzard, Kevin R. McNally, Christian Berkel, David Bamber, Tom Hollander
Produzione
United Artists, Achte Babelsberg Film, Bad Hat Harry Productions
Anno
2008
Nazione
USA, Germania
Genere
thriller
Durata
120'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
30-01-2009
Giudizio
Media

“Le promesse del Fuhrer di pace e prosperità sono fallite, lasciandosi dietro solo distruzione. Le violenze perpetrate dalle SS di Hitler sono una macchia per l’onore dell’Esercito tedesco. C’è una ripugnanza assai diffusa tra gli ufficiali verso i crimini commessi dai Nazisti – civili assassinati, prigionieri torturati e lasciati morire di fame, le esecuzioni di massa di Ebrei. Il mio dovere come ufficiale non è più salvare il mio paese, ma salvare vite umane.
Non sono riuscito a trovare un generale nella posizione di incontrare Hitler faccia a faccia che abbia il coraggio di farlo. Mi ritrovo circondato da uomini che non vogliono, o non sono capaci, di affrontare la realtà: Hitler non è solo il peggior nemico del mondo intero, ma il peggior nemico della Germania. E’ necessario un cambiamento…”

Queste le parole, o meglio i pensieri attraverso i quali viene introdotto il personaggio di Claus Von Stauffenberg (Tom Cruise), espressi in lingua tedesca che a poco a poco si trasforma in inglese, segnando il passaggio dalla verità storica alla verosimiglianza cinematografica. Perché Operazione Valchiria, che racconta il 15esimo ed ultimo dei tentativi di assassinio di Adolf Hitler, è un thriller storico di pura costruzione hollywoodiana, capace di miscelare con estrema efficacia documentazione storica e messa in scena spettacolare, seppur attraverso semplificazioni, incongruenze ed omissioni.
Claus Von Stauffenberg è il perfetto prototipo dell’eroe cinematografico, quasi hitchcockiano nel suo essere il classico uomo comune che compie azioni straordinarie. Orgoglioso della divisa che indossa, il colonnello Stauffenberg è un ufficiale d’altri tempi, con un alto senso dell’onore e della lealtà verso il proprio paese, la Santa Germania. Un dettaglio per nulla secondario, essendo questa la molla che lo porterà, insieme ad un manipolo di militari ed ex militari assai vicini ad Hitler, a ipotizzare, ideare e realizzare il tentativo di assassinio di Hitler, attraverso un piano che prevedeva l’utilizzo a proprio vantaggio del piano di emergenza elaborato da Hitler per difendere il paese nell’eventualità della sua stessa morte: l’Operazione Valchiria. L’assassinio di Hitler infatti non sarebbe stato sufficiente, perché non avrebbe garantito la caduta del governo nazista. Bisognava far sembrare che Hitler fosse stato ucciso dagli uomini che gli erano più vicini e che volevano impadronirsi di Berlino. Proponendosi come governo legittimo, la resistenza avrebbe mobilitato rapidamente la Riserva per arrestare i fedelissimi di Hitler e prendere il controllo del paese.
Scritto e diretto dalla coppia genitrice del thriller I soliti sospetti, Christopher McQuarrie (sceneggiatura) e Bryan Singer (regia), il film ha l’obiettivo di illustrare come durante il periodo nazista, l’equazione tedesco=nazista fosse tanto superficiale quanto non corrispondente alla realtà. Nell’inverno del 2002, McQuarrie era a Berlino per fare ricerche per un altro progetto e, durante un giro in città, è capitato in Stauffenbergstrasse, la strada dedicata al combattente della Resistenza tedesca Claus von Stauffenberg. Qui ha trovato il Bendlerblock, sito di un monumento alla Resistenza tedesca che McQuarrie ha trovato molto commovente. “Berlino è una città di monumenti”, disse la guida a McQuarrie, “ma questo è l‘unico monumento ai Tedeschi che hanno combattuto nella Seconda guerra mondiale”.
“Ovviamente ho voluto saperne di più” - dice McQuarrie - “Era una storia che molta gente fuori dalla Germania non aveva mai saputo. Una storia che rivelava come non tutti i Tedeschi sostenevano Hitler, c’erano tanti oppositori, anche nell’ambiente militare, che hanno avuto il coraggio di ribellarsi e dire no. Più mi documentavo più sentivo che sarebbe stato un film fantastico… Un tema che mi ha sempre attratto è legato alle motivazioni che inducono alcuni uomini a uscire dalla propria realtà e a compiere atti che li fanno diventare persone migliori. Stauffenberg e gli altri cospiratori erano tutti uomini sposati con figli e una reputazione da difendere. Sapevano anche di avere pochissime chance di successo e che un fallimento li avrebbe condotti verso una morte sicura. Ed a questo abbiamo voluto rendere onore con questa storia”.
Operazione Valchiria è un thriller costruito per inchiodare lo spettatore sulle sedie, mantenendo alto sia l’interesse verso l’azione che la suspence nei momenti topici e per un film di cui è noto sin da subito l’epilogo non è affatto trascurabile. Certo i cospiratori, eroi della pellicola, sono dipinti in maniera abbastanza bidimensionale, esaltando l’aspetto etico e moralistico delle loro azioni, e trascurando gli interessi privati e di potere che si nascondevano dietro. Ma come espresso all’inizio siamo nella verosimiglianza cinematografica e qui il bisogno di eroi in cui specchiarsi, non conosce parabole discendenti. [fabio melandri]