Per
lo scrittore James Ellroy, gli esterni assolati di Los Angeles
non forniranno mai luce sufficiente per illuminare le parti
più oscure di questa metropoli. Nella Città
degli Angeli i codici morali che dovrebbero governare le persone
sono difficili da mantenere, specie per coloro i quali dovrebbero
difenderci e proteggerci.
Keanu Reeves è un poliziotto veterano del LAPD, colpito
dalla morte della moglie da cui non si è mai ripreso
che vive la sua professione seguendo regole tutte sue: violenza,
prevaricazione, interessi personali. La morte di un collega,
che lo accusava di corruzione, lo portano al centro di un’indagine
in cui lui è solo una pedina all’interno di un
gioco più grande che si svolge ai piani superiori delle
forze di polizia e della città di LA.
La notte non aspetta è un thriller metropolitano sulla
falsariga di Training Day con il valore aggiunto di James
Ellroy che firma la sceneggiatura.
Il regista David Ayer, sceneggiatore di Training Day e regista
del drammatico Harsh Time – I giorni dell’odio,
è figlio di LA, cresciuto nelle sue strade e quindi
capace di dare vita e verosimiglianza ai personaggi border-line
e terribilmente complessi disegnati dalla penna di Ellroy.
“Sono affascinato dalla corruzione dei membri delle
forze dell’ordine e a ciò che può accadere
psicologicamente a qualcuno cui viene affidato il compito
di applicare un potere potenzialmente mortale in nostro nome
- spiega Ayer - Permettere a una persona di poter eliminare
una vita umana significa fornirgli un potere incredibile ed
io volevo esplorare il cambiamento che chi esercita la violenza,
anche se per nostro conto, deve affrontare a livello psicologico”.
Giochi di potere si sviluppano nell’ombra ed un senso
di ineluttabilità si respira nei destini dei personaggi.
Come da tradizione ellroniana, niente è come sembra
e ombre oscure si allungano in ogni angolo. Stile asciutto
in regia, interpretazioni di maniera ma funzionali alla storia,
rendono La notte non aspetta un solido poliziesco, funzionale
allo spettacolo ed al trascorrere un paio di ore al fresco
dell’aria condizionata, senza controllare ogni 10 minuti
l’orologio. [fabio
melandri]