Una notte al museo 2: la fuga
Night at the Museum: Battle of the Smithsonian
Regia
Shawn Levy
Sceneggiatura
Robert Ben Garant, Thomas Lennon
Fotografia
John Schwartzman
Montaggio
Dean Zimmerman, Don Zimmerman
Scenografia
Claude Parè
Costumi
Marlene Stewart
Musica
Alan Silvestri
Interpreti
Ben Stllier, Amy Adams, Owen Wilson, Hank Azaria, Robin Williams, Christopher Guest,
Alain Chabat, Steve Coogan, Ricky Gervais, Bill Hader
Produzione
21 Laps, 1492 Pictures
Anno
2008
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
110'
Distribuzione
20th Century Fox
Uscita
22-05-2009
Giudizio
Media

Con Una notte al museo si dava risposta ad un quesito che molti frequentatori di musei si ponevano (davvero?): Che cosa accade a tutte le mostre quando si spengono le luci e i visitatori vanno via?
Ora con Una notte al museo 2: la fuga, si tenta di dare risposta ad un altro quesito che sorge in chi si pone per un’ora e quaranta minuti davanti ad un simil spettacolo: Perché? C’era necessariamente il bisogno di resuscitare una storia che pareva morta e sepolta con il primo episodio?
Così tenta di rispondere il regista artigiano Shawn Levy: "Volevamo che tutto quello che c’era nel primo film fosse non solo più grande ma anche migliore in questo secondo episodio. Volevamo che il viaggio di Larry (Ben Stiller) fosse ancora più avvincente, che lo aiutasse a ritrovare la parte migliore di sé, quella di cui ha all’improvviso perso coscienza in Una notte al museo. Ben Stiller ed io eravamo d’accordo che la favola non avrebbe avuto un seguito, a meno di avere una nuova, grande storia.”
Alla luce di ciò la domanda nasce nuovamente spontanea: Perché? Non basta ripetere stancamente la medesima traccia narrativa del precedente – se per traccia narrativa può intendersi un continuo e stanco inseguimento tra buoni e cattivi – cambiando la semplice ambientazione, dal Museo di Storia Naturale di New York al maestoso e mastodontico Smithsonian Institution di Washington D.C., e moltiplicando i personaggi protagonisti. Se bastasse questo, prepariamoci ad un terzo capitolo magari ambientato al Louvre.
Una notte al museo 2 è un inutile e stanco sfoggio di effetti speciali neanche troppo speciali, condito da una lezioncina morale tirata fuori con le unghie al bisogno tanto per dare una giustificazione pedagogica ad un film che rasenta il grado zero di intelligenza, inventiva, divertimento. E non serve neanche un discutibile e fastidioso doppiaggio italiano – il centurione che parla romanaccio e si appella a Totti, o riferimenti al Premier Italiano, complimenti per l’originalità, che discende direttamente da Napoleone – a salvare un’opera di cui avremmo fatto molto piacevolmente a meno e che punta tutto sulla simpatia del suo protagonista, un Ben Stiller votato alla causa per pura pecunia e per, si spera, poter poi girare piccoli gioielli come ilo recente Tropic Thunder, che si aggira nei lunghi corridori del museo con aria stralunata, guidando il suo piccolo esercito di personaggi a sicura sconfitta, come il Generale Custer nella battaglia di Little Bighorn. [fabio melandri]