Non pensarci
id.
Regia
Gianni Zanasi
Sceneggiatura
Gianni Zanasi, Michele Pellegrini
Organizzazione
Giorgio Gasperini
Montaggio
Rita Rognoni
Scenografia
Roberto De Angelis
Costumi
Valentina Taviani
Musica
Merci Miss Monroe, Les Fauves, Atomik Dog
Interpreti
Valerio Mastandrea, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Caterina Murino, Paolo Bruguglia,
Dino Abbrescia, Teco Celio, Gisella Burinato, Luciano Scarpa, Paolo Sassanelli, Natalino Balasso
Produzione
ITC Movie, Pupkin Production, in collaborazione con LA7
Anno
2007
Nazione
Italia
Genere
commedia
Durata
109'
Distribuzione
01 Distribution
Uscita
04-04-2008
Giudizio
Media

“Ho paura che questo non sia un film Rigoroso. In effetti qui si parla di cani e di sgommate, si vomita due volte, prima il figlio poi il padre, ci si innamora facendo a gara di rutti sotto gli archi di un’antica pescheria, si dichiara il fallimento di una vita sugli autoscontri di un luna park, si sorride davanti alla lapide di un padre, si manda a fare in culo i delfini, si corre in mezzo alla strada per fare un record, si fanno conserve di pomodori, ci si suicida e con lo stesso slancio ci si bacia. Ad essere proprio sinceri sinceri, chi aveva tempo per essere Rigorosi?”
Così parla Gianni Zanasi del suo nuovo film, otto anni dopo A Domani. Non pensarci è una commedia agrodolce su una famiglia della provincia italiana, quella operosa della fabbrichetta, che si arrabatta tra una ricchezza costruita a fatica dal capofamiglia i cui eredi non sono capaci di coltivare ed accrescere.
Stefano Nardini (Valerio Mastandera) suona da quando aveva cinque anni e passo dopo passo ecco che dal conservatorio è finito col diventare una piccola star del punk rock indipendente. Ma i tempi delle sue foto in copertina sono passati e adesso a trentasei anni si guarda intorno: suona con dei ventenni invasati, a casa non ha più né fidanzata né letto dove dormire, gli è rimasta giusto una chitarra e un’auto con le portiere che non si aprono… Insomma è venuto il momento anche per lui di cercare un riparo, tornare dalla famiglia che non vede da tempo, riflettere. Ma a casa trova tutt’altro. Il padre, reduce da un infarto, gioca a golf; la mamma segue seminari di ‘tecniche sciamaniche’; Michela (Anita Caprioli) la giovane sorella ha lasciato tutto per dedicarsi al lavoro con i delfini in un parco acquatico e poi Alberto (Giuseppe Battiston), il fratello maggiore che ha tutta su di sé la ‘terribile’ responsabilità della fabbrica di ciliegie sotto spirito di famiglia…
Preso quasi da subito in contropiede da una serie di rivelazioni e scoperte famigliari per lui sempre più incredibili, Stefano si ritrova suo malgrado costretto ad occuparsi assurdamente e a modo suo di tutti. E alla fine è forse proprio in questo modo che, dopo tanto tempo e senza accorgersene, finisce con l’occuparsi di se stesso.
Commedia che ha lo sguardo ironico e disincantato del suo protagonista Mastandrea, capace con gli anni di una recitazione fatta di sfumature non solo verbali ma anche mimiche (vedi la scena in cui scopre il tradimento della fidanzata), la lievità di Anita Caprioli, in un ruolo che non solo esalta la sua bellezza ma anche una recitazione fatta di sfumature e sottotoni, la corposità di Giuseppe Battiston, il vaso di ceramica costretto a barcamenarsi tra vasi di ferro di direttori di banca, sindacalisti e genitori sin troppo ingombranti. Un mondo apparentemente perfetto e felice ma fondato su inganni e piccole/grandi bugie, capace di andare in frantumi grazie alla forza della verità e della sincerità. Un effetto deflagratorio su cui costruire un nuovo mondo, nuovi rapporti che sebbene non vengano sempre esplicitati, fondano un nuovo modo di porsi ed affrontare la vita, finendo finalmente per fidarsi degli altri come il volo di Stefano dall’altro di un palco musicale sulla folla sottostante.
[fabio melandri]