Per le
vacanze di Natale, il figlio maggiore della famiglia Stone,
Everett porta a casa la sua ragazza per farla conoscere ai
genitori, fratelli e sorelle, con la chiara intenzione di
chiederla in sposa. La ragazza viene accolta dagli Stone come
peggio non si potrebbe; con ostilità, imbarazzo e pregiudizi
alimentati con ingiustificata cattiveria dalla sorella più
piccola, Amy.
In un clima tutt’altro che natalizio si consumeranno
piccole vendette, grandi dolori, innocenti segreti e nuovi
incontri che cambieranno il corso della vita di ognuno dei
personaggi.
Classico film natalizio che mescola spunti drammatici a momenti
più leggeri, in un opera corale dominata dall’ingombrante
presenza di una Diane Keaton che fastidiosamente gigioneggia
come nel precedente Tutto può
accadere accanto a Jack Nicholson.
Un film per cuori semplici inclini alla commozione, che non
mancherà sebbene costruita in modo meccanico ed ampiamente
prevedibile, per chi vede ancora nella famiglia, un guscio
in cui nascondersi, immergersi per poi rigenerarsi a nuova
vita; vita che sempre e comunque vincerà sulla morte
(anch’essa presente ma trattata con estrema ed apprezzabile
pudicizia).
Dopo i Tenembaum, ogni famiglia
americana sembra loro assomigliare per tipologia di “personaggi”,
ed usiamo questo termine volutamente, e stranezze varie, il
che fa risultare il tutto come già visto, risaputo,
stantio. D’altra parte non possiamo aspettarci molto
di più dal debuttante regista e sceneggiatore Thomas
Bezucha che dovrà farsi - e ci auguriamo per lui in
fretta - per trovare una propria poetica espressiva lontano
da convenzioni e stereotipi.
Da apprezzare ad ogni modo i dialoghi del film che nonostante
evidenti difetti mantengono sempre una certa coerenza realistica
e tengono a freno l’eccessiva stucchevolezza di diverse
situazioni. Non per niente Bezucha è stato nominato
come uno dei ‘10 sceneggiatori da tenere d’occhio’
dalla rivista Variety.
Detto della Keaton, da sottolineare la bella prova attoriale
del caratterista di lungo corso Craig T. Nelson, uno di quei
volti che non dimentichi a discapito del nome, e della giovane
Claire Danes che dopo anni di silenzio fatto seguito al suo
fulminante debutto accanto a Leonardo Di Caprio in Romeo
+ Giulietta di Baz Lurhmann, sembra essere tornata
titolare della propria carriera. [fabio
melandri]