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Regia |
Alexander
Payne |
Sceneggiatura |
Bob
Nelson |
Fotografia |
Phedon
Papamichael |
Montaggio |
Kevin
Tent |
Scenografia |
Fontaine
Beuchamp Hebb |
Costumi |
Jeannine
Bourdaghs |
Musica |
Mark
Orton |
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Un
padre e un figlio portano la commedia americana on the road
sulle strade di un evanescente Midwest e sulle tracce di un'improbabile
fortuna, alla ricerca anche di una comprensione reciproca che
un tempo era sembrata impossibile.
Questa è la storia della famiglia Grant di Hawthorne,
Nebraska.
Trapiantato a Billings, nel Montana, il testardo e taciturno
Woody (Bruce Dern nel ruolo che gli ha fatto ottenere il premio
come miglior attore a Cannes) ha ormai fatto il suo tempo –che
per la verità non è stato un granché –e
forse si sente un po' inutile, ma è convinto di aver
ricevuto un grosso colpo di fortuna: una lettera che gli comunica
di essere il fortunato vincitore del jackpot di una lotteria
pari a un milione di dollari.
Per reclamare i suoi soldi, Woody insiste di doversi recare
immediatamente presso gli uffici della società che gestisce
la lotteria a Lincoln, in Nebraska. Un viaggio di 1.200 chilometri
che pare molto complicato da affrontare, visto che lui riesce
appena a trascinarsi per qualche isolato, e comunque fermandosi
spesso a bere qualcosa. Preoccupato per lo stato mentale del
padre, tocca a David (Will Forte), il figlio riluttante e perplesso
di Woody, accompagnarlo in quel viaggio all'apparenza ridicolo
e senza scopo. Eppure
il loro strano viaggio finisce col trasformarsi in una specie
di moderna odissea familiare.
Quando Woody e David faranno una sosta nella loro cittadina
di origine, Hawthorne – e la caustica matriarca dei Grant
(June Squibb, A proposito di Schmidt)
e il figlio anchorman (Bob Odenkirk, Breaking
Bad) si uniranno a loro – la storia della
fortuna di Woody lo farà sembrare per un momento un eroe
che fa ritorno a casa. Poi farà uscire allo scoperto
gli avvoltoi. Ma servirà anche ad aprire uno spiraglio
sulle vite sconosciute dei genitori di David e su un passato
più animato di quanto lui abbia mai immaginato.
Atteso
per nove anni dai produttori, che lo ritenevano quanto mai
adatto a realizzare questo film, Alexander Payne non ha deluso
le aspettative. La pellicola si snoda per gli ampi paesaggi
del Nebraska con la lentezza di un pitone, seguendo i passi
incerti ma determinati di Woody Grant verso il suo fantomatico
obiettivo, alternando la fissità degli spazi fisici
allo sguardo perso del protagonista, in un continuo scambio
di interrogativi in sospeso. Il magnifico Dern dona al protagonista
una incredibile dinamica di sommesse espressioni, oscillanti
dal vacuo scrutare un improbabile orizzonte al riconoscere
(o fingere di riconoscere) barlumi di passato che riaffiorano,
senza dar mai modo, neppure agli intimi, di comprendere veramente
dove giunga la dissennatezza, quasi un pirandelliano Enrico
IV; e l’ostinata determinazione del personaggio lo spingerà
a travolgere gli apparentemente savi comprimari, animati da
passioni sepolte e nuove rapacità, per trionfare in
una magnifica cavalcata a bordo di un furgone seminuovo, come
un condottiero di altri tempi.
La regia di Payne indugia su paesaggi urbani e rurali, splendidamente
fotografati in un denso bianco e nero da Phedon Papamichael,
e sui volti segnati dal tempo della maggior parte dei protagonisti,
che richiamano i campi arati del Midwest, con le sue solitudini
e i tempi dilatati rispecchiati nella lentezza dei dialoghi
e delle azioni del film. Il lento approssimarsi degli avvoltoi
(parenti, vecchi amici, soci di altri tempi) all’apparentemente
ricco Woody viene seguito con abilità, non senza donare
guizzi di umorismo e comicità, mentre il cammino di
riscatto del “fallito” Woody si dipana, consentendo
il recupero dell’identità familiare dei Grant,
e soprattutto del rapporto genitoriale con David (un disciplinato
e credibile Will Forte), che diventa veramente figlio quando
accetta di accompagnare il padre nella sua impresa. I due
resisteranno alle stridule critiche della madre (June Squibb,
bravissima), alle insidie dei parenti, una famiglia degna
di 'American Gothic', al subdolo ex socio (Stacy Keach) che
vuole la sua parte di bottino; e nella squallida estrema periferia
degli USA la famiglia ricostruita compirà una piccola,
epica impresa di riscatto e resurrezione.
[massimo stinco]
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Interpreti |
Bruce
Dern, Will Forte, June Squibb, Bob Odenkirk, Stacy Keach,
Mary Louise Wilson, Rance Howard |
Produzione |
Paramount |
Distribuzione |
Lucky
Red |
Uscita |
16/01/2014 |
Nazione
| Anno |
USA
|2013 |
Genere
| Durata |
commedia | 121' |
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