Il povero
signor Brown non sa più che fare con i suoi pestiferi
figli. 17 tate si sono avvicendate per accudirli ma nessuna
è mai riuscita nell’intento. Neppure la dolce
cameriera Evangeline né tanto meno la burbera cuoca,
la signora Blatherwick, sono in grado di contenerli. Maleducati,
irrispettosi, caotici. Davvero delle terribili creature. E
allora che fare? Trovare al più presto una moglie che
faccia loro da matrigna o affidarsi ad una brutta e severa
governante di nome Matilda?
Dopo tanti horror di successo la Eagle Pictures si è
decisa a distribuire un film per famiglie: interpretato e
sceneggiato (dalla collana per bambini “Nurse Matilda”
di Christianna Brand) da Emma Thompson, già premio
Oscar per la sua interpretazione in Casa
Howard e per la sceneggiatura di Ragione
e sentimento, Nanny McPhee
è una divertente commedia fantasy che fa il verso alla
tata più famosa del cinema, la mitica Mary Poppins.
Decisamente più simpatica, e più cattiva, della
cugina zuccherosa d’oltreoceano, tata Matilda ha tutti
i caratteri della strega (e fata) della tradizione anglosassone:
un’apparente bruttezza, un’arma magica (il bastone),
sani principi e carattere imperturbabile.
“Nevicherà ad Agosto prima che la famiglia
Brown si metta in riga.” Questo la cuoca ripete
spesso di fronte alle continue marachelle dei tremendi figli
del signor Brown. E in effetti con tata Matilda arriverà
pure la neve in estate e tutto si sistemerà per il
meglio ma non secondo la morale buonista delle favole: i bambini
diventeranno sì più educati e buoni ma non senza
passare attraverso i propri errori e la constatazione di una
generale cattiveria.
Diretto da un inglese doc come Kirk Jones, il regista del
simpatico Svegliati Ned, e prodotto
da Lindsay Doran che aveva già collaborato con Emma
Thompson in Ragione e sentimento
e Doppio delitto.
Nel cast una rediviva Angela Lansbury (che torna al cinema
dopo vent’anni di assenza dal grande schermo) nel ruolo
dell’arcigna zia Adelaide e sir Derek Jacobi nel piccolo
e gustoso ruolo del collega delle pompe funebri del signor
Brown.
[marco catola]