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Regia
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Gregg Araki |
Sceneggiatura |
Gregg
Araki |
Fotografia |
Steven
Gainer, ASC |
Montaggio |
Gregg
Araki |
Musica |
Harold
Budd, Robin Guthrie |
Interpreti |
Brady
Corbet, Joseph Gordon-Levitt, Michelle Trachtenberg, Jeff Licon,
Elisabeth Shue, Bill Sage, Mary Lynn Rajskub, Chase Ellison, Bill
Drago |
Anno |
2004 |
Durata |
99' |
Nazione |
USA |
Genere |
drammatico |
Distribuzione |
Metacinema |
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Due
ragazzi, due diversi modi di vivere lo stesso dramma
con al centro la pedofilia e intorno prostituzione,
tradimenti, pestaggi. Tutto ha origine con il comportamento
da seduttore dell'allenatore di baseball, nei confronti
di Neil, che sedotto ed iniziato ad aspetti della vita
che dovrebbero rimanere lontani dalla mente di un bambino,
si trasformerà in un affascinante, ricercatissimo,
quanto strafottente gigolò.
Brian, invece, risvegliatosi nel suo giardino, col naso
sanguinante è preda di amnesie, incubi, svenimenti
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convinto
di essere stato rapito dagli alieni. Araki riesce a creare una
pellicola emozionante, provocatoria, agghiacciante e coraggiosa,
attraverso immagini rassicuranti, segnate da un'acuta falsità,
riconoscibile solo da un adulto, con l'assenza quasi assoluta
di scene esplicitamente scandalose. I due protagonisti, alla
fine, riusciranno a comunicare, a capirsi e ad ascoltare le
zone più profonde delle loro anime, dove c'è aridità
di quell'amore che è stato loro tolto, quando più
ne avevano bisogno.
Presentato alla 61a edizione della Mostra
Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia nella sezione
Orizzonti. [giulia marcucci] |
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1981.
Brian e Neil hanno otto anni, giocano nella stessa squadra di
baseball ma non si conoscono. 1991. Brian e Neil hanno 20 anni,
hanno preso strade diverse e non si conoscono. O meglio credono
di non conoscersi. Purtroppo li accomuna un oscuro passato che
nessuno dei due sembra ricordare ma che ben presto riemergerà
prepotentemente cambiando per sempre il loro destino.
Araki ha fortunatamente abbandonato la mediocrità omologata
e moralista dei suoi ultimi film, in particolare di "Splendidi
amori", ed è tornato al cinema duro, |
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sardonico
e trasgressivo. Partendo dall'infanzia e arrivando alla maturità,
delinea l'educazione sentimental-sessuale di due disadattati,
l'uno l'opposto dell'altro, ma molto più simili di quanto
si possa credere.
Brian ha da sempre imploso un terribile segreto vivendo chiuso
in se stesso e in completa solitudine, fantasticando su Ufo
e rapimenti intergalattici. Neil ha invece "esploso"
lo stesso terribile segreto scopando con tutti gli uomini del
posto senza lasciare spazio al vero amore. Ognuno nega a se
stesso la verità, Brian nascondendosi dietro utopistiche
fantasie, Neil anestetizzando il dolore con il sesso. Due modi
diversi di affrontare la propria identità. E di crescere.
Il terribile segreto che li accomuna si disvela a poco a poco
durante il film lasciando intravedere il lato oscuro e controverso
dell'universo provinciale americano.
Tratto dal romanzo omonimo di Scott Heim, Mysterious skin è
crudo e delicato, poetico e violento, fragile e potente. Certe
scene sono forse troppo pesanti, e in certi casi evitabili,
ma la dolcezza della condivisione del male e della conseguente
perdita dell'innocenza riscatta anche un incontrollato eccesso
di pathos.
[marco catola] |
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