Mr and Mrs Smith
id.
Regia
Doug Liman
Sceneggiatura
Simon Kinberg
Fotografia
Bojan Bazelli
Montaggio
Michael Tronick
Musica
John Powell
Interpreti
Brad Pitt, Angelina Jolie, Vince Vaughn, Adam Brody, Kerry Washington, Keith David, Chris Weitz, Michelle Monaghan
Anno
2005
Durata
122'
Nazione
USA
Genere
commedia
Distribuzione
01 Distribution
Saremo anche dei nostalgici, ma belli erano i tempi in cui una commedia era una commedia, un film di spionaggio era un film di spionaggio, un film d’avventura era solo un film d’avventura.
Oggi in tempi di mancanza di idee e di cinema post-moderno, i generi puri e duri tendono a scomparire per lasciare il posto a commistione di generi e stili la cui unica finalità è quella di raccattare più pubblico possibile dai gusti più diversi. Tutti nello stesso calderone, o meglio polpettone che sa di riscaldato. Se poi ci aggiungiamo un pizzico di gossip per attirare le casalinghe disperate, ecco che il pranzo è praticamente servito.
Cosa c’entra questo con Mr and Mrs Smith? C’entra purtroppo.
John (Brad Pitt) e Jane (Angelina Jolie) Smith sono una normale coppia che vive in periferia, con un normale matrimonio senza vivacità. Ma ognuno dei due nasconde qualcosa all’altro: entrambi sono in realtà due assassini efficienti, ben pagati, che lavorano per organizzazioni rivali.
Quando vengono incaricati di assassinarsi a vicenda, i due scopriranno una nuova fonte di emozione nel loro matrimonio…
La guerra degli Smith per chi ricorda quel piccolo capolavoro di cattiveria targato Danny De Vito in cui una coppia di lungo corso si massacrava letteralmente all’interno della loro casa trasformata in una sorta di Ohama Beach. Naturalmente siamo anni luce lontani da La Guerra dei Roses perché non crediamo neanche per un secondo che la neo coppia Bradd-Jolie abbia serie intenzione di farsi del male, troppo impegnata a scambiarsi languide occhiate e battutine sceme.
Un mix di eterogenei componenti che vuoi per una sceneggiatura povera, recitazioni di maniera ed un regista che dopo un interessante esordio (Swinger, qualcuno se lo ricorda?) sta lentamente scivolando in lavori di maniera (The Bourne Identity), sembrano amalgamarsi con estrema difficoltà, tanto che il lungo, insopportabile finale è costituito da uno spettacolare quanto superfluo ai fini della storia (?) inseguimento per le strade di Los Angeles. Un film dal fiato corto e dall'alito pesante che ha il difetto di cercare a tutti i costi la simpatia dello spettatore con inutili ammiccamenti e sguardi in macchina come le sedute dal consulente matrimoniale che ricorda tanto Harry ti presento Sally senza la levità di un'opera realizzata con il cuore invece che con i dollaroni verdi di Zio Paperone. [fabio melandri]