Quando
la californiana Susan Murphy viene improvvisamente colpita
da una meteora, proprio nel giorno del suo matrimonio, la
ragazza cresce fino a raggiungere un’altezza di 15 metri.
I militari entrano prontamente in azione: Susan viene catturata
e rinchiusa all’interno di un compound governativo ultrablindato.
Susan è ribattezzata Ginormica e fa la conoscenza di
un eterogeneo gruppo di mostri, anche loro prigionieri del
governo: il brillante Dott. Professor Scarafaggio, dalla testa
a forma di insetto; uno strano essere a metà fra una
scimmia e un pesce, chiamato Anello Mancante; l’indistruttibile
B.O.B., Massa Gelatinosa Indistruttibile; e la larva alta
cento metri chiamato Insettosauro. Il loro confino dura poco:
i mostri vengono infatti chiamati in azione quando un misterioso
robot alieno atterra sulla Terra e inizia a seminare il panico.
In un momento di disperazione, il Presidente viene persuaso
a reclutare lo stravagante gruppo di Mostri per combattere
contro il robot alieno e salvare il mondo da un’imminente
distruzione.
La trama non racconta nulla di nuovo se non essere un curioso
e riuscito patchwork di classici della fantascienza Anni Cinquanta.
Anche i mostri e i relativi alieni invasori non si discostano
troppo per fantasia e simpatia da diverso cinema di animazione
e non sull’argomento. Quindi? La vera novità
di questo Mostri contro Alieni risiede nella tecnica 3d utilizzata
ma fruibile solo da pochi fortunati in tutta Italia (ed attenzione
nessuna sala a Roma, fatta eccezione il Cineland di Ostia)
attraverso speciali occhiali che ci spingono ad un cinema
che fu e che molte nuove generazioni non hanno avuto il modo
di assaporare se non in via indiretta attraverso vecchie pellicole
di serie B. Un cane che si morde la coda insomma. Una ciclicità
di temi e tecnologie che sembrano tornare.
Per il resto, il film come detto non brilla di novità
ma assicura a grandi e piccini un’ora e mezzo di circa
di puro e rilassante divertimento, ben calzante con le prossime
giornate festive pasquali.
[fabio melandri]