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Regia
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Danny Boyle |
Sceneggiatura |
Frank
Cottrell Boyce |
Fotografia |
Anthony
Dod Mantle |
Montaggio |
Chris
Gill |
Musica |
John
Murphy |
Interpreti |
Alex
Etel, Lewis McGibbon, James Nesbitt, Daisy Donovan, Christopher
Fulford, Pearce Quigley, Jane Hogarth, Alun Armstrong |
Anno |
2004 |
Durata |
97' |
Nazione |
UK-
USA |
Genere |
commedia |
Distribuzione |
Medusa
Film |
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Una
rapina. Una borsa piena di soldi. Due ragazzini talmente
diversi che è difficile pensare fratelli. 12 giorni
di tempo per spendere 250.000 sterline prima del passaggio
all’Euro.
Questi gli elementi intorno ai quali si sviluppa l’ultimo
curioso film di Danny Boyle, regista dall’indiscusso
talento visionario e dagli altalenanti risultati, più
a suo agio in film dal budget ridotto ed attori poco conosciuti
(Piccoli Omicidi tra amici,
Trainspotting, 28
giorni dopo) piuttosto che in opere ambiziose ma
imperfette (Una vita esagerata,
The
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Beach).
Una piccola fiaba in digitale dai colori accesi e pieni
che ci immergono in un mondo popolato da santi –
letteralmente San Nicola di Myra, Francesco D’Assisi,
Santa Chiara d’Assisi, San Giuseppe, San Pietro,
San Rocco che interagiscono con il piccolo protagonista
Damian – e orchi – il ladro che torna sul
luogo del delitto per recuperare la refurtiva è
presentato come un moderno mangiafuoco -, angeli –
la setta dei santi vestiti con abiti angelici –
e demoni – il governo che prenderebbe il 40% della
refurtiva se denunciata dai due giovani protagonisti-.
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Un
film che punta moltissimo sui due giovani protagonisti,
il più piccolo Damian (Alex Etel) colpito da visioni
mistiche, dialoga con Santi e Profeti e spende i soldi
per aiutare i più poveri e bisognosi, ed Anthony
(Lewis McGibbon), pragmatico, uno squalo della finanza
e della speculazioni in fieri, che investe sul mattone
e gira scortato da suoi quattro compagni di scuola –
bodyguard come un piccolo Presidente degli Stati Uniti.
Boyle con una macchina da presa agilissima – il
film è stato girato in digitale – ci introduce
con pragmatico realismo nel |
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magico
mondo di Damien che conversa con i Santi e con fantasia
e tocchi di spaesamento immaginifico in quello di Anthony
dominato da Banche, investimenti, agenti immobiliari e
finanziari.
Una favola dal ritmo serratissimo che rallenta e si disperde
nel finale zuccheroso e fatalmente riconducibile ad uno
status quo universalmente accettato e rassicurante.
[fabio melandri]
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