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Regia |
Nimròd
Antal |
Sceneggiatura |
Nimròd
Antal, Metallica |
Fotografia |
Gyula
Pados |
Montaggio |
Nimròd
Antal / Gyula Pados |
Scenografia |
Mark
Fisher (palcoscenico) / Nimròd Antal (metropoli) |
Costumi |
Carla
Hetland |
Musica |
Metallica |
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Una grande
arena in una metropoli indefinita si affolla gradatamente per
ospitare un concerto da “tutto esaurito” per la
storica band dei Metallica. Nell’ambito dell’organizzazione
del concerto, a un giovane tecnico del palco, Trip, viene affidata
la missione di recuperare una misteriosa borsa che deve assolutamente
raggiungere l’arena per il concerto. Mentre la band si
scatena nell’esecuzione dei suoi brani più trascinanti,
in mezzo a migliaia di fan in delirio, Trip affronta la sua
missione, che da semplice incarico di routine prende rapidamente
la piega di una discesa agli inferi, in una città devastata
dalla guerriglia urbana, per giungere a fronteggiare pericoli
estremi e incubi dal profondo dell’inconscio, in un crescendo
di emozioni visive fino al climax finale.
Con abbaglianti fuochi
pirotecnici, il più complesso palcoscenico per uno
spettacolo dal vivo mai costruito e un mondo immaginario ricalcato
sull'iconografia originale della band, il coinvolgente spettacolo
a 360 gradi diventa lo specchio della distruzione e del caos
incontrati da Trip nel corso della sua impresa. La straordinaria
fotografia in 3D di Metallica
Through the Never, realizzata utilizzando
fino a 24 macchine da presa contemporaneamente, fa immergere
il pubblico in una delle esperienze più totalizzanti
che si possano immaginare nell’ambito del concerto filmato;
Nimrod Antal (Kontroll, Predators)
proietta il suo talento visionario nell’universo sonoro
dei Metallica, concretizzandone la forza onirica in suggestive
immagini della metropoli sconvolta dalla rivolta urbana. Il
personaggio di Trip esemplifica l’archetipo del sognatore
(verrebbe da pensare al Randolph Carter di Lovecraft) proiettato
suo malgrado in un universo alieno, accompagnato da una specie
di spirito familiare (The Little Man, un inquietante feticcio)
e perseguitato da un’oscura presenza di morte (the Death
Dealer, il mercante di morte, che sembra assommare in sé
i caratteri dei quattro cavalieri dell’Apocalisse) e
spinto in una sorta di Dreamquest destinata a rimanere evanescente
come tutti i sogni. Il tutto mentre l’arena esplode
(metaforicamente) nel delirio del pubblico e (letteralmente)
nel tripudio di effetti speciali profusi per lo spettacolo:
fiamme, laser, lampi, sedie elettriche giganti, statue che
crollano, bare giganti con figure che si dimenano, e la straripante
energia della band, che domina il palco e l’arena stessa
in una catarsi che si risolve metaforicamente nello sfascio
delle attrezzature, che impongono un finale quasi “unplugged”,
con strumenti e amplificatori di risulta, quasi a voler tornare
alle origini, con quattro amici che suonano in un garage.
Il tutto contemplato da uno spossato (o resuscitato?) Trip,
che compie la sua missione e siede, ultimo dei fan, in un’arena
ormai deserta.
Il film non deluderà i fan dei Metallica, dato che
la stragrande maggioranza delle magnifiche inquadrature in
3D è dedicata al concerto nell’arena, con riprese
sapientemente montate per restituire allo spettatore la sensazione
di trovarsi contemporaneamente al fianco dei singoli componenti
della band. Per lo spettatore non particolarmente sedotto
dallo Heavy Metal, il film rimane interessante per il sontuoso
apparato visivo e l’immaginazione onirica che Antal
ha saputo infondere nelle scene della metropoli in fiamme;
Dane De Haan (Come un tuono,
The Amazing Spiderman 2 e 3) interpreta con
ragionevole presenza scenica un ruolo praticamente muto, senza
eccedere in smorfie e strabuzzamenti di occhi anche di fronte
agli spettacoli più raccapriccianti che il Death Dealer
e la sua gang gli imbandiscono dinanzi.
Il difetto principale del film consiste nello sbilanciamento
eccessivo tra la parte concerto e la parte narrativa, che
appare esile e striminzita, quasi schiacciata dall’opulenza
e durata delle parti puramente musicali. Ciò appare
assolutamente ragionevole nell’ottica del “concerto
filmato” (e, come detto, i fan dei Metallica non se
ne rammaricheranno certo), ma non in quella del “film
musicale”, che interesserebbe a tutti gli altri spettatori.
Va da sé che non si può parlare di sceneggiatura
(al più di coreografia) né tanto meno di dialoghi;
come detto, il film non ha praticamente battute, e tutto è
affidato al connubio di immagini e musica. In definitiva,
il film può essere considerato una sorta di gigantesca
“clip” celebrativa della band, da apprezzarsi
per l’impegno coreografico e tecnico, e per lo sforzo
visionario del regista, che attendiamo a prove più
impegnative. [massimo
stinco]
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Interpreti |
Dane
Dehaan, Metallica |
Produzione |
Picture
House, Blackened |
Distribuzione |
Lucky
Red |
In
sala |
28-29
ottobre 2013 |
Nazione
| Anno |
USA
|2013 |
Genere
| Durata |
musciale | 92' |
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