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Anno
2012
Nazione
USA
Genere
commedia
Durata
100'
Uscita
18/10/2012
distribuzione
BiM Distribuzione |
Regia |
David
Frankel |
Sceneggiatura |
Vanessa
Taylor |
Fotografia |
Florian
Ballhaus |
Montaggio |
Steven
Weisberg |
Scenografia |
Stuart
Wurtzel |
Costumi |
Ann
Roth |
Musica |
Theodore Shapiro |
Produzione |
Management
360, Escape Artists, Mandate Pictures |
Interpreti |
Meryl Streep, Tommy Lee Jones, Steve Carell, Jean Smart,
Marin Ireland, Susan Misner, Ben Rappaport, Patch Darragh,
Bill Ladd |
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Quando
il regista de Il diavolo veste
Prada si cimenta in questo tipo di commedia,
la catastrofe annunciata ha luogo. Sessantenni sposati da
più di 30 anni, Kay e Arnold non scambiano più
nessuna forma d'intimità, hanno stanze separate e la
loro comunicazione si riduce a niente. Arnold si imbambola
davanti ai canali che trasmettono golf ogni sera dopo cena.
Kay, sposa dimenticata, impegnata prevalentemente nelle faccende
domestiche, soffre in silenzio della mancanza di interesse
del suo compagno.
Una sera, indossa la sua migliore sottoveste e, ben determinata
a instaurare un dialogo carnale, si propone al marito che
la mette presto alla porta fingendo di essere stanco. Per
Kay l'umiliazione è troppa: costringe Arnold ad intraprendere
con lei una terapia di coppia per salvare il loro matrimonio.
Così partono verso il Maine. Ritrovare la magia dei
primi istanti, riscoprire un quotidiano appesantito dall'abitudine
e riavvicinarsi di nuovo fisicamente, la sfida sembra insensata
tanto che la coppia si allontana. Ma la crudeltà lascia
posto ad un umore pudico. Si appoggia sulle reticenze di coppia
a parlare della loro vita sessuale e si piega agli esercizi
che gli dona il terapeuta, interpretato da Steve Carell, curiosamente
impacciato. Uno strano malessere che la coppia fa fatica ad
affrontare e a risolvere. Fino quando non si arriva a delineare
una caricatura dei personaggi nella scena in cui Kay si allena
con le banane per soddisfare suo marito. Una tale assenza
di delicatezza, condanna i personaggi alla trivialità
proposta da Frankel.
Anche lo spettatore non ne è risparmiato poiché
si trasforma in voyeur. Ma alla fine l'happy end assicura
il ritorno al genere commedia che rassicura tutti gli animi.
[daniela
ciambelli]
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