Mater natura
id.
Regia
Massimo Andrei
Sceneggiatura
Massimo Andrei
Fotografia
Vladan Radovic
Montaggio
Shara Spinella
Musica
Lino Cannavacciuolo
Interpreti
Valerio Foglia Manzillo, Maria Pia Calzone,
Enzo Moscato, Wladimir Luxuria
Anno
2005
Durata
93'
Nazione
Italia
Genere
drammatico
Distribuzione
Istituto Luce

Mater Natura è il nome dell’agriturismo e consultorio psicologico per uomini in crisi, che un gruppo di transessuali mette in piedi appena fuori Napoli, alle pendici del Vesuvio che come illustra uno dei personaggi, con le sue spaccature e colate laviche rappresenta la donna, mentre il mare che imponente osserva da lontano assume le connotazioni prettamente maschili. E loro questi anomali personaggi in cerca d’amore e di famiglia si piazzano nel mezzo, a metà strada tra i due opposti, in parte per scelta, in parte per necessità, ma soprattutto per convinzione. Un “paradiso in terra” in cui trova rifugio Desiderio (Maria Pia Calzone), un transessuale in conflitto con i suoi genitori e con un grave lutto da superare.
Una commedia grottesca sul mondo dei transessuali, capeggiati da una Wladimir Luxuria convinta e convincente, girato dall’esordiente Massimo Andrei - regista teatrale ed autore di testi per Peppe Barra, Nicola Piovani, Lino Cannavacciuolo - uno stile a metà strada tra il primo Pappi Corsicato e la Roberta Torre di Tano da morire. Unico rappresentante italiano alla 20a Settimana della Critica di Venezia, il film di Andrei utilizza tutti i luoghi comuni sul mondo omosessuale e transessuale, cercando continuamente di buttarla un burletta, barzelletta... insomma in caciara. Coadiuvato da mediocri caratteristi ed attori in cerca d’ispirazione, ambientato in una Napoli stereotipata e da film poliziotteschi Anni Settanta, il film mette in mostra tutti i mali del giovane cinema italiano, carente oltre che di interpreti convincenti – e non è un caso che il più in parte sia proprio il meno attore di tutti, la Luxuria di cui prima - di sceneggiatori che sappiano costruire una storia lontano dai cliché paratelevisivi da reportage di seconda serata, di dialoghisti capaci di mettere in bocca a dei professionisti parole che non appaiano finte ed innaturali.
[fabio melandri]