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Regia
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Jaume Collet-Serra |
Sceneggiatura |
Chad
Hayes,
Carey W. Hayes |
Fotografia |
Stephen
F. Windon |
Montaggio |
Joel
Negron |
Musica |
John
Ottman |
Interpreti |
Elisha
Cuthbert, Chad Michael Murray, Brian Van Holt, Paris Hilton,
Jared Padalecki, Jon Abrahams, Robert Richard |
Anno |
2005 |
Durata |
105' |
Nazione |
USA-Australia |
Genere |
horror |
Distribuzione |
Warner
Bros |
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La
maschera di cera
è al suo terzo e decisamente più mediocre
remake. In origine fu Michael Curtiz nel 1933 seguito
vent'anni dopo dal rifacimento di Andrè De Toth,
passato alla storia del cinema per essere stato girato
in 3-D e segnare gli esordi sul grande schermo di uno
degli attori feticcio del genere horror, Vincent Price.
Il professor Jarrod (Vincent Price), cultore del bello
e fondatore del museo delle cere, dopo essere rimasto
sfigurato in un incendio, si vendica del socio scoprendo
nuova materia prima per le sue creazioni: gli esseri viventi. |
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Oggi
torna al cinema aggiornato nella trama e nella definizione
(?) dei personaggi per venire incontro alle esigenze estetiche
della generazione cresciuta nell’MTV style.
Cinque amici in viaggio per assistere alla finale del
campionato di football universitario, si accampano per
la notte in un luogo isolato nei pressi di uno sperduto
villaggio, Ambros. Una serie di inquietanti eventi andranno
da qui in avanti sviluppandosi la cui origine è
concentrata all’interno di un misterioso Museo delle
Cere che domina il paese da una collina come la casa di
Norman Bates in Psycho.
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Un film che da una parte rispetta in maniera pedissequa
le classiche regole del genere horror (ricordate Scream?)
dall’altra riesce ad anestetizzare ogni spunto minimamente
interessante attraverso dialoghi piatti e banali, definizione
grossolana dei personaggi, momenti shockanti annunciati
con un notevole anticipo ed una trama che manca di una
minima traccia di verosimiglianza.
Le buone regole del genere richiedono un’abbondante
dose di carne da mandare al macello. Tale fornitura più
che da un macellaio viene volentieri offerta da uno spensierato
gruppo |
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di giovani composto prevalentemente da ragazzi più
o meno simpatici e sensuali quanto prosperose ragazze,
che, come le regole insegnano, devono stabilire un minimo
raporto di empatia con il pubblico affinché questo
di affezioni e prenda a cuore le loro sorti. Qui invece
i personaggi sono così insignificanti, così
odiosi (colpa da dividere a metà tra gli interpreti
originali, Paris Hilton su tutti e gli annoiati doppiatori
della versione italica) da non vedere l’ora che
il massacro abbia inizio e che sia il più rapido
e sbrigativo possibile. Ahimè, neanche questo purtroppo
accade.
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Il massacro inizia e lo sconosciuto Jaume Collet-Serra, che
sembra non avere idea su dove piazzare la macchina da presa,
allunga il brodo all'inverosimile facendo fondo, dal basso della
sua mediocrità, ad una serie di effettacci splatter.
In un atmosfera da gotico americano che richiama sin troppo
Non aprite quella porta, ecco fare
la sua entrata in scena il mostro, Vincent - omaggio a Vincent
Price? banale quanto probabile, ma Collet-Serra non è
Tim Burton - a metà strada tra Letherface e Jason Voorhees
di Venerdì 13, coltellaccio
in mano, maschera bianca sul viso e gravi problemi lessicali.
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Sotto i colpi e le arguzie di Vincent, i nostri giovani cadono
uno dopo l’altro in maniera assai poco fantasiosa, coinvolgente
e raccapricciante. Se i film horror non creano assassini ma
li rendono solo più creativi, preghiamo tutti i serial
killer in circolazione di rivolgersi altrove.
Un film di cui si ignorano le ragioni artistiche o commerciali
che siano, per la sua realizzazione, che lascia un finale aperto
per eventuali quanto improbabili sequel, che funge da volano
per una serie di giovani leve del cinema americano su cui svetta
Paris Hilton, nota alle cronache per filmini pornografici casalinghi
finiti accidentalmente su Internet, e sulle cui doti recitative
siamo pronti a scommettere sin da ora... contro! Prodotto dalla
Dark Castle Entertainment di Robert Zemeckis. Sigh! [fabio
melandri] |
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