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Anno
2013
Nazione
Spagna, Canada
Genere
horror
Durata
100'
Uscita
21/03/13
distribuzione
Universal Pictures |
Regia |
Andres
Muschietti |
Sceneggiatura |
Andres
Muschietti, Neil Cross |
Fotografia |
Antonio
Riestra |
Montaggio |
Michele
Conroy |
Scenografia |
Anastasia Masaro |
Costumi |
Luis
Sequeira |
Musica |
Fernando Velázquez |
Produzione |
Toma 78, De Milo |
Interpreti |
Jessica
Chastain, Nikolaj Coster-Waldau, Megan Charpentier,
Isabelle Nélisse, Daniel Kash, Javier Botet,
Jane Moffat, Julia Chantrey |
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Camminano
a quattro zampe ed emettono suoni selvaggi e spaventosi; si
muovono agilmente come se fossero delle bestie o molto di
più. Ma loro sono solo due bambine ancora molto piccole,
scampate per caso alla furia assassina del padre che, dopo
aver ucciso la moglie, rapisce le figlie Victoria e Lilly,
le porta in una baita spersa nel bosco e qui tenta di ucciderle.
Ma qualcuno anticiperà il killer, fermandolo quando
sta per sparare alla figlia maggiore Victoria. L'atmosfera
è tinta di azzurro e fuori la finestra nevica. La piccola
ed ignara Victoria continua a chiamare invano il padre, ingoiato
dal buio. All'insaputa di tutti, le due bambine continueranno
a vivere in quella casa, la loro vita di allora ci sarà
raccontata da una specie di storyboard creato da mani infantili.
Victoria si prenderà cura della sorellina Lilly, si
nutriranno di ciliege e saranno circondate di falene. Entrambe
sembrano cavarsela.
Cinque anni più tardi Victoria e Lilly saranno ritrovate
e date in affidamento allo zio che non aveva mai smesso di
cercarle e alla sua fidanzata, membro di una rock band che
non riesce ad accogliere a cuor leggero la nuova responsabilità.
Tanto più che le bambine sembrano indomabili e soprattutto
hanno una storia inquietante da raccontare. In quei cinque
anni qualcuno si è preso cura di loro, qualcuno dall'identità
oscura che ora non sembra voglia separarsene. Mamma è
un essere maligno molto materno e molto geloso che terrorizza
la vita di tutti, capace di cambiare forma e di essere ovunque,
intenta a proteggere Victoria e la piccola Lilly dal giorno
in cui il loro papà stava per ucciderle.
Si parte da una storia molto attraente, gli elementi ci sono
tutti: il dramma umano, la famiglia da proteggere, la maternità
ed il punto di vista infantile, il padre esaurito, la madre
morta, la zia ricca, lo zio dissoluto e per finire il mostro.
Tutto immerso in una atmosfera curata da una attenta fotografia.
Fino ad arrivare ad un finale melò.
Ma la struttura narrativa che dapprima ci incolla allo schermo,
devolve via via in una serie di scene scontate e senza brivido
su un terreno già calpestato da altre storie di fantasmi
a basso budget. Il prolungamento dei tempi con l'intento di
aumentare la suspense, per un po' raggiunge l'obiettivo ed
ha il pregio di non annoiare, poi tutto scema quando ci si
rende conto di non trovarsi davanti a nulla di nuovo. Mamma
che dapprima è solo una macchia veloce che vola e che
striscia, non abbandona quasi mai la scena, avremo un fantasma
che si nasconde nelle pareti, nell'armadio e sotto al letto
e proprio per questo non riuscirà mai a dominarla.
Infine la rivelazione dei retroscena della triste storia di
Mamma non ha alcuna risonanza psicologica e neppure i personaggi
intervengono, la dove l'horror necessita di protagonisti di
carattere. Quando finalmente vedremo Mamma negli occhi, pronti
a trasalire, saremo invece catapultati in un fantasy di nuovo
dai toni blu, che non lascerà spazio ne alla compassione
ne alla paura.
[silvia langiano]
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